Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Franco Fanelli
Leggi i suoi articoliC’è un po’ di Biennale di Venezia anche a Frieze New York, che si svolge dal 18 al 22 maggio presso The Shed, il padiglione affacciato sullo Hudson a Manhattan. Cecilia Alemani, quest’anno direttrice della rassegna veneziana, cura per la fiera una mostra nella mostra, che riporta in scena dieci opere particolarmente significative in omaggio al decennale di Frieze New York.
Tra le altre, la performance del 2017, quando l’artista Dora Budor ingaggiò tre sosia di Leonardo di Caprio (con i costumi indossati dall’attore nei film «The Wolf of Wall Street», «The revenant» e «Prova a prendermi») e li fece passeggiare tra il pubblico. 65 le gallerie partecipanti, in un’edizione particolarmente newyorkese (l’unica italiana è Massimo De Carlo), cosa comprensibile date le attuali difficoltà di ordine sanitario e politico.
In compenso, tutte le superstar, da Gagosian a Pace, da Zwirner ad Hauser & Wirth, hanno risposto presente. Confermata, e più internazionale, l’attesa sezione «Frame», dove gallerie con meno di dieci anni di attività propongono mostre personali di artisti emergenti.

Un’opera di Cajsa von Zeipel, presentata dalla galleria Company di New York. Cortesia dell’artista e di Company, New York
Altri articoli dell'autore
Siamo nell’era della presa di coscienza di un’arte completamente «biennalizzata» in cui, è opinione assai diffusa, la parte politica e diplomatica prevale su quella artistica
Il più giovane del nucleo storico dell’Arte Povera da oltre mezzo secolo interroga la natura per scoprire il fluido vitale dell’esistenza. E sebbene ogni tanto incappi nella ridondanza e nella grandeur, la sua opera dimostra «che arte e realtà si forgiano insieme e si appartengono sin dal principio, come lingua e pensiero viventi»
100 opere in una retrospettiva al Museo di arti decorative Accorsi-Ometto: dagli acquerelli autobiografici degli anni ’30 alle ultime carte, 70 anni di trasgressioni e di «gesti erotici» di un’artista insofferente a ogni etichetta estetica e stilistica
Il 25 ottobre di 100 anni fa nasceva l’uomo che tramutò la pittura in oggetto (e viceversa) e aprì le porte alla Pop art. Il suo impegno sociale, la sua multidisciplinarità, l’interattività e la trasversalità di alcune sue opere e la sua ricerca sul ruolo dell’immagine sono tra gli elementi che lo rendono particolarmente attuale