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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliIl restauro del monastero francescano di Saorgio in Val Roia, tra Provenza e Liguria, è finalmente terminato. La chiesa del convento, Notre-Dame-des-Miracles, fu costruita nel 1633 nello stile del Barocco italiano, con portico ad arcate e campanile a bulbo.
Il monastero ha conosciuto mille vicissitudini: trasformato in ospedale nel 1794, durante il Terrore, restituito ai monaci nel 1823, convertito in colonia estiva nel 1903 e quindi in base militare tedesca durante la seconda guerra mondiale. Lo Stato francese acquisì il monastero nel 1967 e nel 2001 lo adibì a residenza per scrittori e artisti. Il recupero, affidato all’architetto dei monumenti storici Antoine Madelénat, era necessario.
La chiesa soffriva di gravi infiltrazioni d’acqua e presentava profonde fessure causate da vecchi sismi. Le coperture in losa, una pietra locale, sono state rifatte. La chiesa è stata consolidata, la facciata restaurata, così come i decori interni, rovinati dall’umidità, i marmi, le boiserie, il maestoso retablo del coro e le pitture murali e delle volte del 1842.
Un altro intervento fondamentale ha riguardato i decori del refettorio e del chiostro dipinti nel Sei e Settecento con le allegorie delle Virtù, i quadranti solari e gli affreschi delle lunette delle arcate che illustrano la vita di san Francesco, realizzati da Calderari da Lugano nel 1760, e considerati il vero capolavoro della chiesa.
I lavori, iniziati nel 2019 con un budget di 1,4 milioni di euro e portati avanti dal Centre des Monuments Nationaux, sono stati rallentati dalla pandemia e dalla tempesta Alex del settembre 2020, che ha fatto molti danni ancora visibili nella valle.
I restauratori hanno anche avuto una sorpresa: si sono imbattuti in una colonia di pipistrelli che vive nella capriata della chiesa. È stato pertanto necessario adeguare il cantiere per salvaguardare la tranquillità dei chirotteri: l’imprevisto ha fatto perdere sei mesi.

Una veduta del Monastero di Saorgio. Foto di David Bordes
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