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Redazione GdA
Leggi i suoi articoli1. Quando è nata la vostra galleria?
Oltre 50 anni fa.
2. Da quanti anni partecipate al Tefaf?
Dall’edizione del 2000, quindi la prossima sarà la diciottesima.
3. A quali altre fiere estere partecipate?
Non partecipiamo ad altre fiere estere.
4. Qual è la ragione principale per cui partecipate al Tefaf e quali sono i punti di forza e le principali caratteristiche?
Partecipiamo a Tefaf perché è una mostra eclettica, che si adatta molto bene alle nostre caratteristiche. Inoltre per un antiquario e un mercante d’arte prendere parte a questo evento è la realizzazione di un sogno. I punti di forza: in primis il fatto di svolgersi in una bellissima cittadina del Nord Europa, piena di attrattive culturali, oltre a essere circondata dalla bella campagna del Limburgo, fatto che dà la possibilità ai visitatori stranieri di coniugare l’esperienza della fiera con la visita alle magnifiche città di Aquisgrana e Colonia in Germania, Bruxelles e Liegi in Belgio, oltre che naturalmente, per chi ha voglia di fare qualche chilometro in più, del Rijsksmuseum di Amsterdam. Non dimentichiamo poi che raggiungere Maastricht è facilissimo anche per francesi e tedeschi: un target molto vasto.
5. Qual è quest’anno il vostro pezzo più importante? Qual è la sua importanza e/o rarità?
Quest’anno i pezzi più importanti saranno un rarissimo lampadario in vetro della prima metà Settecento del vetraio muranese Giuseppe Briati, fra i pochi esemplari della tipologia «Ca’ Rezzonico», di cui il Briati fu inventore, a essere giunti fino a noi; e una coppia di divanetti in legno laccato a fiori e dorato, con gli schienali a giorno dall’andamento mosso e armonico, fra gli esempi più felici e meglio conservati dell’arte veneziana della lacca. I divanetti hanno un’origine illustre: provengono infatti da Palazzo Donà delle Rose a Venezia, già in collezione Adolph Loewi e successivamente Fondazione Caramoor.
6. Avete previsto qualche pubblicità o un catalogo?
No.
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