Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliIl 21 dicembre 1943 alcuni funzionari del Ministero dell’Educazione Nazionale sono a Carpegna e Sassocorvaro nelle Marche e prendono in consegna un elenco di opere da far girar la testa: Carpaccio, Mantegna, Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Piero della Francesca, Caravaggio.
Il verbale e le liste sono ora pubblicati in un volume frutto di eccellenti ricerche d’archivio, arricchito da storie, foto, elenchi. Ricorda le azioni, spesso rischiose, compiute da soprintendenti e da molti funzionari e ricostruisce drammatici interventi di salvaguardia.
In difesa dell'arte. La protezione del patrimonio artistico delle Marche e dell'Umbria durante la seconda guerra mondiale
a cura di Patrizia Dragoni e Caterina Paparello
464 pp., ill.
Edifir, Firenze 2016
€ 32,00
Altri articoli dell'autore
Lo riferisce un articolo di prossima pubblicazione sulla rivista accademica «Archeometry» dell’Università di Oxford, frutto di un lavoro di squadra: dopo aver esaminato alcuni campioni e confrontato i risultati con le banche dati, si è arrivati a supporre che l’evento ha avuto luogo tra i 4.200 e i 2.200 anni fa
«We Were Here», il documentario di Fred Kudjo Kuwornu presentato alla Biennale di Venezia del 2024, è in corsa per le nomination alle statuette di Los Angeles. «Nel ’500 e ’600 troviamo soggetti neri anche in dipinti di artisti famosi. Ho cercato di intercettare quel momento dell’Europa in cui la razza non era una categoria su cui costruire differenze o un’ideologia razzista», racconta il regista
Sei anni fa il critico d’arte insultò l’allora presidente di Italia Nostra, contraria al prestito al Louvre del foglio di Leonardo. Dopo sei anni la vicenda si chiude con scuse via social e «una stretta di mano a distanza»
Da un incontro di studi moderato da Andrea De Marchi è emerso che la riproduzione 1:1 dell’«Adorazione dei Magi» degli Uffizi, ora restaurata ed esposta nella Pinacoteca Molajoli, era stata commissionata nel 1927 a Umberto Giunti, allievo di un celebre falsario, non per essere venduta come originale, bensì per abbellire un palazzo


