Edek Osser
Leggi i suoi articoliRoma. Oggi il ministro Dario Franceschini è intervenuto (su «la Repubblica-Affari & Finanza») per fare il punto sulla questione dei Servizi aggiuntivi o «Servizi al pubblico» dei musei. Sta infatti cominciando una fase nuova per questo settore da anni in crisi: stanno per partire, in grave ritardo, le nuove gare pubbliche per l’affidamento in concessione dei servizi, essenziali per i visitatori: le imprese vincitrici potranno gestire una serie di attività (biglietteria, sicurezza, bookshop, caffetterie, sorveglianza ecc.) dei nostri più importanti musei e siti archeologici. Era tempo, dopo oltre dieci anni di attesa e di proroghe che hanno provocato disservizi, proteste delle imprese e un voluminoso contenzioso che ha impegnato i tribunali amministrativi e non solo.
Le nuove gare hanno però riacceso il contrasto: i privati, pronti a partecipare alle gare, contestano la presenza, per loro illecita, della società pubblica, la Ales, proprietà del Mibact, come concorrente «anomalo» perché potrà ottenere direttamente dal Ministero affidamenti in gestione senza dover partecipare alle gare.
Alberto Statera ne ha dato conto sulle pagine di «Affari & Finanza» del quotidiano «la Repubblica» del 26 settembre riferendo che le imprese del settore aderenti a Confcultura (Confindustria) hanno presentato ricorso all’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone contestando la legittimità di questi affidamenti che sarebbero contrari al nuovo codice degli appalti e alle norme europee che garantiscono la libera concorrenza configurandosi anche come aiuti di Stato.
Oggi è arrivata sulle pagine dello stesso giornale la risposta del ministro Franceschini, che qui pubblichiamo.
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