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«Gli arciduchi Alberto e Isabella in visita a una collezione» (1621-1623 ca.) di Jan Brueghel e Hieronymus Francken II

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«Gli arciduchi Alberto e Isabella in visita a una collezione» (1621-1623 ca.) di Jan Brueghel e Hieronymus Francken II

Rinascimenti nascosti, alternativi e di fronda

Nell’ultimo libro dello storico dell’arte Bernard Aikema il Rinascimento si declina al plurale e, di conseguenza, le strategie con cui lo si avvicina

Stefano Causa

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Le Alpi e la Napoli di Colantonio e Antonello, la caccia alle streghe e gli arazzi fiamminghi, lo studiolo di Francesco I e le facciate veneziane di Codussi, l’Impero asburgico e la Francia dei Valois, la lingua franca di Raffaello e gli scatti espressivi di Romanino a Trento, i ritratti di Tiziano e il raggio delle pastorali dei Bassano. Pluralismi formali, diversità e compresenza di mondi e modi.

Il Rinascimento si declina al plurale e, di conseguenza, le strategie con cui lo si avvicina. C’è questo e altro in un libro dove mobilità e curiosità sono le parole d’ordine. Contro la dittatura del modello unico, riemergono Rinascimenti nascosti, alternativi e di fronda. Ci si muove tanto (artisti e artieri hanno sempre viaggiato più di quanto a noi faccia comodo pensare).

Né si fermano l’intelligenza e la sensibilità dell’autore, Bernard Aikema, che si appoggia a un giro di testi dove, come nelle migliori bibliografie, fanno più chiasso gli assenti dei presenti; e così stimola il lettore, sollecitato a verificare nuovi nessi grazie a un apparato iconografico anche raro. Chiuso provvisoriamente questo excursus cinquecentesco, si resta colpiti dal fatto che si pubblicano ancora libri che sollecitano gli storici d’arte a rivedere consolidate posizioni e che resistono studiosi dalle spalle larghe capaci di sintesi.

In Italia un libro che nuota al largo da un verticalismo che non fa sconti avrebbe dovuto essere l’avvenimento culturale dell’anno. Avvezzo ad affacciarsi dal palco reale di Tiziano, l’autore scopre, in un’Europa squassata da guerre e concili, atteggiamenti di stile e cultura per i quali certe categorie ermeneutiche, cui siamo troppo affezionati, funzionano come pistole giocattolo.

Come ogni libro ambizioso, anche questo costringe a riallineare i titoli su cui si sono formati, o deformati, quei giudizi che, come le parole, devono tornare ogni tanto in cantiere. Il volume presume una rincorsa a toccare gli anni ’70, quando, anche in Italia, ci si rese conto che il metodo di lettura delle opere non poteva limitarsi alla stilcritica longhiana. Imbarcare più o meno felicemente gli strumenti di altre discipline venne di conseguenza e gli storici si misero a lucidare i ferri del mestiere.

Il libro è il miglior manuale del mondo e non si resiste a consigliarlo a chi di arte sappia già, ma voglia far opera di manutenzione delle proprie convinzioni. Dopo anni di pandemia e chiacchiere in remoto, è ora di riaprire le finestre e dare una mano di bianco.

I Rinascimenti in Europa 1480-1620. Arte geografia e potere,
di Bernard Aikema, 320 pp., 150 ill. col. e b/n, Libri Scheiwiller, Milano 2021, € 54

«Gli arciduchi Alberto e Isabella in visita a una collezione» (1621-1623 ca.) di Jan Brueghel e Hieronymus Francken II

Stefano Causa, 30 luglio 2022 | © Riproduzione riservata

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