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L'interno della chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, annesssa al Museo Diocesano di Carpi. Foto dell'Archivio

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L'interno della chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, annesssa al Museo Diocesano di Carpi. Foto dell'Archivio

Riapre il Museo Diocesano di Carpi

Dopo sette anni di chiusura per il sisma del 2012. C'è anche uno Scarsellino

Stefano Luppi

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Rinasce con un nuovo allestimento, dopo sette anni di chiusura a causa del sisma del 2012 che investì anche la città a pochi chilometri da Modena, il Museo diocesano di arte sacra «Cardinale Rodolfo Pio di Savoia» diretto da Andrea Beltrami. La struttura venne inaugurato nel maggio 2008 dall’allora direttore Alfonso Garuti nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, edificata fra il 1670 e il 1682 dai Gesuiti e ora, dopo lavori da 850mila euro affidati ad Anna Allesina e Alessandra Ontani, Studio Arké di Modena, riapre affiancando alle funzioni museali quelle religiose (la chiesa, infatti, sarà utilizzata anche per le messe).

Il museo comprende principalmente opere della chiesa annessa, come il suo arredo liturgico e alcune opere databili dal XVII al XIX secolo mentre il percorso museale vero e proprio si sviluppa nelle adiacenti sacrestie dove sono collocate sculture in terracotta del ’400 di bottega toscana, reliquari del ’500 della bottega di Bartolomeo Spani, antifonari dalla cattedrale di Carpi (1515-34) di Damiano Gafori e dipinti di Sante Peranda, Giovanni Andrea Donducci, Francesco Stringa, Bonaventura Lamberti, Giuseppe Varotti, Adeodato Malatesta e altri. L’opera principale presente è un dittico con Madonna annunciata e Angelo annunciante proveniente dalla Collegiata di Mirandola assegnato al ferrarese Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino (1551-1620).

L'interno della chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, annesssa al Museo Diocesano di Carpi. Foto dell'Archivio

Stefano Luppi, 11 giugno 2019 | © Riproduzione riservata

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Riapre il Museo Diocesano di Carpi | Stefano Luppi

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