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Piove nella residenza di De Gaulle

Luana De Micco

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A Versailles non c’è solo il palazzo reale da visitare: è il messaggio che veicola l’ultima campagna di restauri lanciata nell’immensa proprietà del re Sole e che riguarda alcuni gioielli architettonici del parco. I lavori sono già iniziati in primavera al Grand Trianon, l’armonioso palazzo di marmo rosa costruito nel 1687 su progetto dell’architetto del re Jules Hardouin-Mansart, abbandonato da anni alle infiltrazioni d’acqua, con l’arredamento polveroso e le crepe nei muri. Per la prima fase di lavori, con la sistemazione dei tetti, è previsto un budget di circa 3 milioni di euro.
In autunno partirà anche il restauro dell’Hameau de la reine, il Borgo della regina, con le sue casette con i tetti di paglia, la fattoria e il lago artificiale, che Maria Antonietta si fece costruire nel 1782 per sfuggire alla rigorosa etichetta della corte. «La nostra prima missione è di salvaguardare il patrimonio e di proteggerlo, ci ha spiegato Catherine Pégard, presidente della Reggia di Versailles dal 2011, ma abbiamo anche il compito di mostrare ai visitatori nuovi luoghi, di dire loro che la proprietà non si limita alla Reggia e ai primi boschetti che si incontrano scendendo dalle terrazze. Ma che c’è anche il sito dei Trianon con i suoi due palazzi, il Petit e il Grand Trianon, che rappresenta di per sé un luogo di visita straordinario, che spesso si ignora. In quanti sanno per esempio che il Grand Trianon possiede un arredamento in stile Impero considerato il più bello del mondo? Quanto al Borgo della Regina, ha aggiunto la presidente, sarà un nuovo luogo originale di visita, perché se Maria Antonietta aveva voluto una casa di campagna, un luogo di vita più intimo, si scopre di fatto che è molto raffinato e elegante».
Per ora il sito del Grand e del Petit Trianon accoglie un milione e mezzo di visitatori all’anno, sui 7 milioni e più che visitano la Reggia. Questo numero dovrebbe crescere una volta terminato il restauro del Grand Trianon sul quale si è intervenuti l’ultima volta 50 anni fa, quando il generale Charles de Gaulle, all’epoca presidente della Repubblica, decise di trasformare l’ala nord in residenza presidenziale per ricevere gli ospiti stranieri di prestigio. L’inaugurazione si tenne nel 1965. Da allora il Grand Trianon ospitò tra gli altri John e Jackie Kennedy, la regina d’Inghilterra Elisabetta II e il presidente russo Boris Eltsin.
La gestione di quest’ala, che per anni è dipesa dall’Eliseo, è stata ripresa dalla Reggia nel 2007. «Rifare i tetti era diventato obbligatorio poiché l’acqua cominciava a scorrere nei corridoi degli appartamenti del generale de Gaulle», ha spiegato Catherine Pégard. I lavori saranno effettuati «con le stesse tecnologie adottate dagli artigiani di 300 anni fa e nel rispetto delle scelte del generale». L’ala nord sarà aperta al pubblico l’estate prossima con una mostra su Grand Trianon, De Gaulle e il XX secolo.
Nel Borgo della regina, le cui numerose parti in legno si sono degradate con gli anni, sarà necessario rifare l’ossatura del tetto e le scalinate ed intervenire su tessuti e decori interni. Sarà esposto l’arredamento riunito dall’imperatrice Maria Luisa, moglie di Napoleone I.
«Il nostro messaggio ai visitatori francesi e stranieri, ha osservato la presidente, è che si può venire e tornare a Versailles anche senza visitare la Reggia. È chiaro che la visita dei Trianon non può sostituire quella della Galleria degli Specchi, soprattutto per chi è a Versailles per la prima volta, ma suggeriamo ai visitatori di gestire la loro visita diversamente iniziando dai Trianon se la Galleria degli Specchi è troppo affollata».



Luana De Micco, 03 giugno 2015 | © Riproduzione riservata

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