Arabella Cifani
Leggi i suoi articoliPer rimettere in sesto l’umore di questi tempi, poche cose sono meglio delle discussioni e dei fatti d’amore. I cataloghi di due mostre (una a Mantova e l’altra a Genova), che in realtà sono veri e propri testi di studio, ci hanno portati sull’argomento: Giulio Romano arte e desiderio e Amore, Passione e sentimento. Da Hayez a Cremona e Previati. Si sono concluse entrambe da due mesi e hanno offerto molti nuovi spunti di riflessione sul tema.
In realtà la bibliografia sul tema è veramente vasta, se si sta su saggi specifici dedicati a questo o a quel pittore; appare invece curiosamente ridotta, se si cercano libri e testi complessivi italiani. In ordine cronologico ricordiamo molto brevemente alcuni volumi fondamentali, a partire dal classico di Enrico Crispolti, Erotismo nell’arte astratta: e altre schede per una iconologia dell’arte astratta (Trapani 1977).
E poi Arte sesso società: per una lettura sociologica dell’erotismo nella storia dell'arte di Elisabetta Fernandez e Massimiliano Miggiani (Roma 2000), che ha indagato sul rapporto privilegiato che l’eros ha sempre avuto con le opere d’arte e su come l’espressione artistica di questo genere possa offrire un inconsueto, ma fondamentale, punto di vista per comprendere in profondità l’insieme di norme e valori di realtà sociali, come il rapporto tra i sessi, la struttura familiare, la condizione della donna.
Vi è poi l’ampio excursus di Stefano Zuffi, con testi di Marco Bussagli, dedicato ad Arte e erotismo (Milano 2001); il volume con oltre 400 illustrazioni muove dall’epoca greco-romana per arrivare ad oggi e costituisce forse la principale indagine elaborata in tempi recenti sul tema. Più specifico, ma di grande spessore scientifico, il testo di Carmen Sánchez Arte ed eros nel mondo classico (Torino 2006): un affascinante percorso nell’immaginario visivo dell’erotismo classico, in cui i testi vengono trattati come illustrazioni allo scopo di capire, spiegare, e soprattutto far parlare le immagini.
Per chiudere, il divertente Erotismo futurista: teoria e pratica: con cinque ricette afrodisiache, a cura di Guido Andrea Pautasso (Milano 2018), consacrato agli scritti dedicati alle ricerche dell’avanguardia futurista sull’Eros e sul piacere: un profluvio di sensazioni tattili, olfattive e gustative estreme, che i futuristi fanno esplodere con lo scopo preciso di depennare dal panorama letterario e artistico italiano le sdolcinatezze dell’aborrito amore romantico.
Manca comunque alla storia dell’arte italiana un ordinato e scientifico catalogo sul tema, magari suddiviso per secoli e che potrebbe portare a scoperte e considerazioni sorprendenti: uno spazio di studi ancora da riempire.
Gli amori romantici pervadono il volume Amore, Passione e sentimento, con studi stimolanti come il saggio di Simona Bartolena «Dal dramma letterario alla vita quotidiana: l’amore nella pittura dell’Ottocento italiano», nel quale Francesco Hayez, Tranquillo Cremona, Mosè Bianchi, Amos Cassioli, Domenico Morelli, Federico Faruffini, Silvestro Lega e molti altri pittori del nostro Ottocento vengono indagati e commentati per opere di soggetto amoroso con considerazioni originali.
Ben diverso, ovviamente, il caso di Giulio Romano. Arte e desiderio con i suoi molti profondi saggi che scandagliano l’arte erotica del Cinquecento, la corte dei Gonzaga, la celeberrima tela dei «Due amanti» di Giulio Romano, Raffaello e la sua bottega, le incisioni e i «Modi» di Giulio Romano e Marcantonio Raimondi. Il Rinascimento italiano non fu certo un’epoca di amori romantici e sospirosi, si assistette anzi alla diffusione di un profluvio di dipinti, sculture e incisioni in cui il confine tra sacro e profano appare molto sfumato con molti dipinti a tema religioso realizzati in Roma carichi di allusioni erotiche, tanto che Erasmo da Rotterdam vi si scagliò contro fin dal 1528 con l’indignazione di un nordico sceso nella Gomorra.
Giulio Rebecchini nel suo saggio di apertura del volume su Giulio Romano Lo sguardo e i sensi sottolinea che, colmata la misura, già verso il 1540 «un radicale cambiamento del clima storico, politico e culturale avrebbe posto fine, nel giro di pochi anni, alla libertà delle gioie dei sensi»; era in pista il Concilio di Trento e «a Roma la rappresentazione del corpo e tanto più l’erotismo cessavano di essere ammissibili in opere di carattere pubblico, come testimoniano le severe critiche rivolte già nel 1541 alle figure dipinte da Michelangelo nel Giudizio Universale».
Ma l’erotismo, come afferma Georges Bataille, «è ciò di cui è difficile parlare. Per ragioni che non sono solo convenzionali è definito dal segreto» e apparenta piacere e morte. L’erotismo, nel segreto o anche palesemente, avrebbe comunque continuato a frequentare gli artisti per tutti i secoli seguenti e fino ai nostri giorni.
Amore, passione e sentimento. Da Hayez a Cremona e Previati, a cura di Simona Bartolena, 106 pp, Sagep, Genova 2019, € 25,00
Giulio Romano. Arte e desiderio, a cura di Barbara Furlotti, Guido Rebecchini, Linda Wolk-Simon, 224 pp., ill., Mondadori Electa, Milano 2019, € 35,00
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