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Giusi Diana
Leggi i suoi articoliUna certa idea di Mediterraneo è quella che viene incontro al visitatore nella mostra «La mémoire du temps dans l’espace» dell’artista svizzera Cécile Hummel (1962) curata da Agata Polizzi e in corso da Francesco Pantaleone Arte Contemporanea fino al 30 aprile.
La mostra si presenta come una visione corale, in cui memorie personali e collettive, spesso di ascendenza classica, si intrecciano lungo le pareti della galleria, attraverso la grazia malinconica di immagini trovate. Ci sono grandi fotografie che ritraggono un angolo del giardino esotico della palermitana Villa Tasca, che testimoniano la familiarità dell’artista con la città siciliana, ma anche installazioni fotografiche nelle quali un archivio di immagini restituisce, attraverso l’accostamento per affinità sentimentali anziché geografiche, un continuum temporale ed emotivo. Italia, Egitto e Marocco si rincorrono nei dettagli isolati con cura: sono tracce di esistenze, tra fulgore e quotidianità di una civiltà. L’intento classificatorio della «raccolta» fotografica trova un contrappunto in una serie di disegni.
Prosegue invece fino al 30 giugno la mostra «Ouverture» di Liliana Moro con cui il 28 marzo si è inaugurata la sede milanese della galleria in via San Rocco 11.
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