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Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliIl Museo del Design, inaugurato in aprile alla Triennale di Milano, è stato corredato di una nuova guida, sulla falsariga del volume La Triennale di Milano, Volume 2. La Collezione permanente, anch’esso edito da Electa e curato da Joseph Grima nel 2018.
A differenza di quest’ultimo, del quale riprende l’impostazione con le interviste ai designer raccolte al telefono seguite dal regesto delle opere, la guida attuale si limita a illustrare e schedare solo i 186 oggetti attualmente esposti, emblematici del trentacinquennio 1946-81 e selezionati tra gli oltre 1.600 pezzi appartenenti alla collezione permanente del museo, in attesa che la totalità della raccolta trovi definitiva collocazione in un ampliamento degli spazi di Triennale previsto nei prossimi anni.
Come scrive Joseph Grima nella breve introduzione, «organizzata cronologicamente, la selezione presenta uno dei periodi di più grande influenza del design e dei designer italiani nel mondo: quello intercorso tra gli anni dell’immediato dopoguerra e del miracolo economico successivo fino ai primi anni Ottanta, quando l’arrivo sulla scena di nuove esuberanti correnti come Memphis diede avvio (in Italia e nel mondo) a una nuova era nella produzione del design».
L’agile pubblicazione, quindi, è solo il punto di partenza di un più ampio progetto, non solo architettonico ma anche programmatico, come sottolinea il presidente della Triennale Stefano Boeri in apertura, con l’obiettivo di arricchire la collezione «attraverso politiche d’acquisizione mirate e l’avvio di nuove collaborazioni con archivi, aziende, scuole, università, musei […] e fare dell’istituzione un importante centro internazionale dedicato a questa disciplina».
Museo del Design italiano. Guida, a cura di Joseph Grima, 112 pp., 186 ill.col. e 28 b/n, Electa, Milano 2019, € 15,00

Una delle sale del Museo del Design
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