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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliRoma. Il Consiglio di Stato si esprimerà il 15 giugno sul tema dei direttori bocciati dal Tar del Lazio nei giorni scorsi, ma al tempo stesso non ritiene urgente la «sospensiva» della sentenza del tribunale amministrativo così come la giudicava il Mibact. Il decreto arriva dal presidente Luigi Maruotti della sesta sezione del Consiglio di Stato che ha deciso comunque di procedere in fretta, e non in via ordinaria, sulla vicenda.
Intanto arriva la norma salvadirettori stranieri dei musei autonomi italiani dopo che la settimana scorsa il Tar del Lazio ha «bocciato» Peter Assmann, da oltre un anno e mezzo a capo di Palazzo Ducale di Mantova e salvato per un accidentale «vizio di forma» il direttore del parco archeologico di Paestum Gabriel Zuchtriegel.
L’emendamento, contenuto nella prossima Legge finanziaria, è stato approvato ieri dalla commissione Bilancio della Camera (contrario il M5S e astensione per Forza Italia) e anche in questo modo, oltre che con il ricorso al Consiglio di Stato, il ministro Dario Franceschini intende combattere la sua battaglia contro la sentenza del Tar che ha messo in dubbio parte della sua recente riforma.
La norma però deve essere ancora approvata in via definitiva, dopodiché potrebbe fornire una corretta interpretazione della legge del 2001 che oggi limita l’accesso a cariche apicali nell’amministrazione italiana a dirigenti stranieri. Quello dei musei, ha dichiarato Franceschini, è un settore in cui «deve valere il curriculum e non la nazionalità».
Alla vicenda al momento non sono interessati i direttori stranieri nominati dal Mibact su altre poltrone dei musei autonomi, come Uffizi e Brera ad esempio, visto che il Tar ha accolto il ricorso di un candidato che si era presentato per dirigere i musei di Paestum, Taranto, Reggio Calabria, Napoli. Ma in attesa del Consiglio di Stato la vicenda è urgente perché il Mibact sta scegliendo il futuro direttore di Colosseo e area archeologica centrale di Roma. La nuova nomina è attesa per la fine di giugno e potrebbe, vista la situazione, vedere interessato un esperto italiano. Anche se finora sono giunte 84 domande di cui 14 di cittadini stranieri.
Il Tar del Lazio ha anche considerato «illegittime» le nomine di quattro direttori italiani perché nel loro caso sono contestate le modalità del concorso, come le «porte chiuse» agli orali, e i criteri con i quali sono stati assegnati i punteggi.
Aggiornato il 31 maggio 2017
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