Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

«Trasfigurazione di Cristo» (1478-1479) di Giovanni Bellini

Image

«Trasfigurazione di Cristo» (1478-1479) di Giovanni Bellini

La stagione napoletana in arrivo a Parigi

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte sigla un accordo con il Louvre per consentire a 60 capolavori delle sue collezioni di essere esposti per sei mesi nel museo parigino

Olga Scotto di Vettimo

Leggi i suoi articoli

Di necessità virtù. E così, se il Museo e Real Bosco di Capodimonte deve provvedere a importanti e non più prorogabili lavori di restauro che obbligheranno alla forzata chiusura al pubblico delle sue sale, un accordo di partenariato siglato lo scorso 14 giugno tra Sylvain Bellenger, direttore del museo napoletano, e Laurence des Cars, neodirettrice del Louvre di Parigi, consentirà a 60 capolavori della collezione del Museo e Real Bosco di Capodimonte di essere esposti per sei mesi nel museo parigino.

«La notizia del partenariato tra il Louvre e il Museo Capodimonte di Napoli per il 2023 riempie di orgoglio il mondo della cultura e l’Italia intera. La scelta compiuta qualche anno fa di riconoscere completa autonomia di gestione ai grandi musei italiani si dimostra, ancora una volta, vincente perché offre grandissime opportunità come quella che aprirà una vera “stagione napoletana” a Parigi», ha dichiarato Dario Franceschini, Ministro della Cultura.

Da giugno 2023 «nella prestigiosa Grande Galerie si instaurerà uno spettacolare dialogo tra due collezioni di pittura italiana tra le più importanti al mondo; nella sala della Cappella verranno raccontate ed evidenziate le origini e la diversità delle collezioni di Capodimonte accomunate essenzialmente dai Farnese e dai Borboni; infine, nella Sala dell’Orologio saranno esposti i quattro capolavori del disegno dell’antica collezione Farnese: un cartone autografo di Michelangelo, uno di Raffaello e altri due di collaboratori contrapposti a quelli di Raffaello o dei suoi allievi conservati al Louvre» ha annunciato Laurence des Cars.

Tra i prestiti capolavori assoluti come la «Crocifissione» di Masaccio, la «Trasfigurazione di Cristo» di Giovanni Bellini, il «Ritratto di giovane donna» (Antea) di Parmigianino, la «Danae» e il «Ritratto di Paolo III Farnese» di Tiziano, la «Flagellazione di Cristo» di Caravaggio, nonché opere di artisti poco rappresentati nelle collezioni del Louvre, come Jusepe De Ribera, Francesco Guarino, Mattia Preti.

Un rapporto tra Napoli e Parigi consolidato nel tempo dal museo napoletano che nel 2019 aveva promosso nella capitale francese due importanti mostre dedicate a Vincenzo Gemito e, successivamente, a Luca Giordano, realizzate al Petit Palais. «Napoli ha sempre avuto la capacità di trasformare gli ostacoli in opportunità. Sono molto onorato dell’invito del presidente-direttore del Louvre, Laurence des Cars, e grande è il prestigio che questa mostra porta a Napoli e al Museo e Real Bosco di Capodimonte. La storia di Capodimonte è inseparabile dalla storia del Regno di Napoli così come la storia del Museo del Louvre è inseparabile dalla Rivoluzione Francese. Molti dei capolavori di Capodimonte non sorprenderanno i visitatori, in quanto compaiono in molti libri di storia dell’arte, ma la sorpresa sarà di collegarli a Capodimonte, famoso museo per amatori ma ancora tutto da scoprire per un pubblico più vasto. Nonostante lo storico attaccamento dei francesi a Napoli, i visitatori di Pompei non sempre pensano di integrare nel loro moderno "grand tour” questo museo, che è comunque uno dei primi in Europa», ha dichiarato Sylvain Bellenger.

«Trasfigurazione di Cristo» (1478-1479) di Giovanni Bellini

Olga Scotto di Vettimo, 16 giugno 2022 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Dal 18 settembre sarà online l’intero catalogo digitale dell'istituzione che custodisce il celeberrimo «Cristo velato» di Giuseppe Sanmartino. È il primo museo in Italia a utilizzare la piattaforma open-source Quire, ideata dal Getty. Molte le novità emerse durante la schedatura scientifica

Colazioni d’artista, dialoghi tra artisti, curatori e scrittori nei luoghi simbolo dei Campi Flegrei, performance tra Rione Terra, Anfiteatro Flavio e il mare, visite guidate, proiezioni e cerimonia del Premio Italics d’oro hanno scandito le fitte giornate di un’edizione di successo

Colazioni d’artista, passeggiate nel Rione Terra, itinerari nei Campi Flegrei e fino a Napoli, mostre, visite guidate e performance e il canto di La Niña a chiudere la giornata

Inaugura oggi la stazione Monte Sant’Angelo commissionata nel 2003 nell’ambito di un progetto di rigenerazione dell'area est del capoluogo. «Nella città del Vesuvio e della porta mitica all’Inferno di Dante ho trovato importante cercare di confrontarmi con ciò che significa davvero scendere sottoterra» ha dichiarato l’artista anglo-indiano 

La stagione napoletana in arrivo a Parigi | Olga Scotto di Vettimo

La stagione napoletana in arrivo a Parigi | Olga Scotto di Vettimo