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Luana De Micco
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Dai castelli sulla Loira al Musée d’Orsay al Louvre
L’immagine del Castello di Chambord circondato dalle acque come un Mont-Saint-Michel della Loira, è stata tra le più spettacolari dell’alluvione che a giugno ha devastato la Francia centrosettentrionale minacciando anche musei e monumenti. Al castello di Francesco I una sezione di muro di cinta del XVI secolo è crollata, l’acqua ha sommerso il parco ed è penetrata nella Cour Royale, con danni per un milione di euro.
La ministra della Cultura Audrey Azoulay ha annunciato un fondo di 5-10 milioni di euro da destinare ai monumenti storici privati. Sempre lungo il corso della Loira e dei suoi affluenti, al Castello di Azay-le-Rideau sono stati ridotti in pantano i giardini, da poco restaurati con 2 milioni di euro. Il Centre des monuments nationaux teme danni per centinaia di migliaia di euro. Attingerà dal fondo di 30 milioni destinato ai restauri, col rischio però che altri progetti in corso vengano ritardati.
A Parigi la piena della Senna, che ha superato i 6 metri per la prima volta da 30 anni, ha minacciato il Louvre e il Musée d’Orsay, dove è stato attuato il piano di crisi che prevede la messa in sicurezza delle opere conservate ai piani bassi a rischio inondazione. Al Louvre esiste dal 2002 ed è ben rodato: scatta non appena il fiume supera i 5,08 metri e prevede che in circa 72 ore si svuotino i depositi (dove sono conservate 200mila opere) prima che l’acqua invada il museo. Più di 80 volontari hanno lavorato giorno e notte per trasferire 35mila antichità ai piani superiori. Mille dipinti, 500 oggetti e 600 sculture sono stati messi in salvo anche al Musée d’Orsay.
Se il fiume non ha fatto danni, i due musei hanno accusato lo stesso il colpo. I quattro giorni di chiusura sono costati 200mila euro al d’Orsay e 1,5 milioni al Louvre. Un buco finanziario e un rischio patrimoniale inestimabile che avallano la decisione del Louvre di trasferire entro il 2018 i suoi depositi a Liévin, poco lontano dalla filiale di Lens, in un nuovo edificio climatizzato e sicuro che si sta costruendo su progetto di Rogers Stirk Harbour + Partners. Un progetto da 60 milioni di euro voluto dal direttore Jean-Luc Martinéz, che solleva forti quanto incomprensibili opposizioni tra conservatori e storici dell’arte. Ad aver sofferto di più è stato però il Musée Girodet di Montargis. Opere di Zurbarán e Géricault sono state danneggiate, mentre si sono salvati alcuni dipinti preziosi di Girodet. È stata lanciata un colletta online.
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