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Kiefer ai sette cieli

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Dal 25 settembre cinque monumentali opere pittoriche realizzate da Anselm Kiefer tra il 2009 e il 2015 e mai mostrate prima al pubblico vanno ad arricchire l’installazione «I Sette Palazzi Celesti» con le sue sette altissime torri in cemento ispirate al testo cabalistico Sefer Hechalot, all’HangarBicocca dal 2004.

L’opera permanente che scaturirà da questo inedito dialogo tra le sette costruzioni e i cinque grandi dipinti, che declinano nel linguaggio pittorico alcuni dei temi di cui le torri sono portatrici (le grandi architetture con cui l’uomo da sempre tenta di avvicinarsi al cielo e al divino, e il mistero del cosmo, con la numerazione astronomica delle costellazioni), conserverà il titolo «I Sette Palazzi Celesti», cambiando la sola datazione, che diventa 2004-15.

Kiefer (1945) riflette da sempre nei suoi lavori sui grandi temi del pensiero occidentale, spesso attingendo, come in questo caso, alla più antica cultura ebraica, intesa come matrice della nostra identità, e intrecciandola poi con i suoi «segni» prediletti: i grandi libri di piombo, dalle pagine sgualcite, le scritte al neon, la nave, la pellicola cinematografica e altro ancora.

Il riallestimento dell’opera è un progetto speciale che segna l’avvio della programmazione 2015-18 di Vicente Todolí, direttore artistico dell’HangarBicocca, che prevede nove personali di artisti internazionali (Philippe Parreno, Petrit Halilaj, Carsten Höller, Kishio Suga, Laure Prouvost, Miroslaw Balka, Lucio Fontana, Maria Nordman e Matt Mullican), tutte prodotte da HangarBicocca.

Ada Masoero, 03 settembre 2015 | © Riproduzione riservata

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Kiefer ai sette cieli | Ada Masoero

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