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Luca Scarlini
Leggi i suoi articoliTra i molti tesori fotografici che alberga la Fondazione Primoli a Roma, ha senz’altro un notevole interesse il Fondo Milton Gendel, che il fotografo, critico, scrittore e collezionista statunitense ha lasciato all’istituzione. Nato a New York nel 1918, Gendel è arrivato a Roma nel 1949 e qui è rimasto, svolgendo un fondamentale compito di scambio tra la scena newyorkese e quella romana, di cui ha raccontato con il suo obiettivo e come critico gli sviluppi.
Giunge ora in libreria un appassionato volume di Barbara Drudi, Milton Gendel. Uno scatto lungo un secolo. Gli anni tra New York e Roma 1940-1962, pubblicato da Fondazione Passaré-Quodlibet, a ricostruire un percorso assai personale e pieno di sorprese, tra incontri e fotografie.
Nelle immagini scorrono Roma, il Sud, tutta l’Italia nei suoi aspetti più curiosi, tra dimore gentilizie, come Marlia, dove era ospite della grande animatrice culturale Mimì Pecci Blunt, Fiat 500 parcheggiate in piazze metafisiche prima dell’esplosione del turismo di massa, persone famose e meno. Tutti colti fuori dall’ufficialità: la regina Elisabetta I è in primo piano con i suoi cagnetti corgies, per una volta distesa e con un fazzoletto in testa, Peggy Guggenheim sorride, serena. E poi gli amici artisti: Burri, Dalí, Matta, Scialoja (di cui Barbara Drudi è nipote). Un grande album della produzione estetica del dopoguerra, visto con sguardo libero da volontà celebrative e con notevole freschezza.
Milton Gendel. Uno scatto lungo un secolo. Gli anni tra New York e Roma 1940-1962, di Barbara Drudi, 232 pp., Fondazione Passaré-Quodlibet, Macerata 2017, € 22,00

La copertina del volume

Milton Gendel, Piazza del Popolo, Roma 1952. Roma, Fondazione Primoli, Fondo Gendel
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