Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliIl 16 dicembre scorso, con l’esposizione degli ori dal British Museum, precedentemente all’Orsi di Siracusa e alla Biblioteca Lucchesiana di Agrigento, è stato inaugurato a Sant’Angelo Muxaro il primo smart museum della provincia.
A costo zero, con vetrine in materiali riciclati, è un museo attento alla «fluidità estetica» di chi lo visita, con l’obiettivo di coinvolgerlo a livello percettivo, cognitivo ed emozionale, «per cui i filmati, spiega la soprintendente Caterina Greco, nonché curatrice, con i reperti più significativi provenienti dal territorio e conservati in diversi musei italiani (Firenze, Roma, Palermo, Agrigento, Siracusa e da collezioni private) e col fiume Platani protagonista e non solo sfondo del racconto della collezione, interrompono la “monotonia” degli spazi didattici».
Il piano terra è dedicato agli aspetti geomorfologici e alla preistoria, in particolare alla Grotta Capreria, frequentata a scopo di culto e funerario a partire dall’Eneolitico fino all’età del Ferro.
Il primo piano, invece, è dedicato alle necropoli del colle di Sant’Angelo Muxaro, con reperti dallo scavo della Soprintendenza del 1997, oltre alla sala di Monte Castello, importante centro fortificato.
Altri articoli dell'autore
Il duo toscano Imaginarium Studio (Francesca Pasquinucci e Davide Giannoni) partecipa al festival di Chicago «Art on the Mart» con una visionaria performance multimediale che invita a riflettere sui llimiti ecologici ed esistenziali del pianeta
Con il progetto «Paz-Esperienza Cesi» il Comune di Terni punta a ripopolare il sito umbro, promuovendo servizi che consentano a intellettuali, designer, antropologi, archeologi, amministratori, giornalisti e artisti di lavorare in loco
A nove anni dal terremoto, in una struttura polifunzionale del Rotary inaugura uno spazio museale permanente con 14 opere dal territorio: un atto concreto contro un graduale invecchiamento e spopolamento
Una consistente acquisizione dell’Istituto centrale per la grafica dall’archivio di Arturo Zavattini compone il nucleo della mostra allestita a Palazzo Poli, che racconta la collaborazione tra il fotografo statunitense e lo sceneggiatore italiano