Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliDopo lavori durati alcuni anni si aprirà domani, 29 aprile, il nuovo Museo archeologico a Palazzo Villabruna, sito originario del XV secolo che già da cento anni ospita il Museo civico d’arte, con alcuni reperti fondanti la storia di Feltre. Esso documenta con alcuni importanti pezzi le vicende della romana «Feltria municipium» che aveva competenza sulle vallate alpine comprese tra Belluno e Trento, un territorio molto ampio all’epoca.
Molto spazio è dedicato nelle sale all’approfondimento digitale di ogni reperto esposto, con apparati multimediali, video e diffusori acustici. Ad accogliere il visitatore all’inizio del percorso è una serie di capitelli ionico-italici in pietra tenera di Vicenza, spazio cui si collega la seconda sala dedicata alla piccola statuaria con testimonianze dedicate alle ricche dimore tra I secolo a.C. e II secolo d.C.: qui è esposta una testa di satiro, dallo sguardo luciferino, rinvenuta sul territorio in uno scavo del 1935. Poco oltre un busto di efebo, copia del Narciso di Policleto, che era murato negli antichi palazzetti Bovio-Da Comirano di Feltre.
L’opera principale del museo è una monumentale statua di Esculapio, in marmo greco, rinvenuta cinquant’anni fa scavando sotto il duomo cittadino insieme a circa duecento frammenti, cui è dedicata una intera sezione. La raffigurazione del dio della medicina, in origine probabilmente policroma e alta almeno 220 centimetri, evidenzia il peso del corpo portato sulla gamba destra mentre la sinistra è leggermente flessa e il ginocchio avanzato.
Poco distante è ordinata un’ara votiva in pietra calcarea dell’antichissima dea delle origini di Roma, Anna Perenna, datata al I secolo d.C., mentre due spazi sono dedicati al culto dei morti in epoca romana con iscrizioni, come quella a Celio Montano, frammenti di sarcofago di età imperiale, altri reperti sepolcrali con ornamenti, monete, suppellettili. Spazio anche per la tomba di Aeronia Maxima, costituita da un’urna tufacea contenente ossa incinerate, un’iscrizione e un piccolo corredo.

Testa di satiro del Museo Feltre © Bergamaschi Marco

Una veduta dell'allestimento del Nuovo Museo Archeologico di Feltre

Una veduta dell'allestimento del Nuovo Museo Archeologico di Feltre

Una veduta dell'allestimento del Nuovo Museo Archeologico di Feltre

Una veduta dell'allestimento del Nuovo Museo Archeologico di Feltre

Una veduta dell'allestimento del Nuovo Museo Archeologico di Feltre

Una veduta dell'allestimento del Nuovo Museo Archeologico di Feltre
Altri articoli dell'autore
Il Man di Nuoro illustra come il potere simbolico e mitico delle figure arcaiche, custodite entro i confini dell’insularità, si sia rigenerato, dopo secoli, in maestri moderni come Arp, Miró e Giacometti
La facciata era nascosta da un cantiere fermo da 10 anni. Ora si sta procedendo al suo recupero, al consolidamento del convento e al restauro delle opere mobili interne
Rientra nel progetto «Into the Light» la mostra che la Reggia di Venaria dedica all’artista inglese, che dà vita alle sue installazioni a partire dal rapporto tra la luce e i luoghi che le ospitano
Alla Biennale Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea 107 artisti da 41 Paesi (19 italiani) testimoniano la crescente attenzione verso questo linguaggio scultoreo