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Melania Lunazzi
Leggi i suoi articoliA completamento del restauro dell’edificio principale del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia è stata inaugurata il 28 maggio la nuova sezione intitolata «Lusso e ricchezza» che occupa con 140 metri quadrati l’intero ultimo piano del percorso espositivo nel raccontare la storia della città imperiale. L’allestimento dimostra il ruolo centrale rivestito da Aquileia nella trasformazione e commercializzazione dei preziosi grezzi.
La sala è articolata in cinque aree, a partire dagli oggetti per la cura personale: specchi, strigili, contenitori per unguenti e profumi, strumenti per cosmesi e acconciature. Seguono le monete, con 120 pezzi che documentano la fitta rete di scambi di Aquileia con il resto del mondo romano e la zecca nata nel 295 a.C. Una zona raccoglie tutti i gioielli, in argento e oro ma anche in legno, bronzo e vetro.
E poi ci sono le sezioni più rappresentative della collezione aquileiese, quelle sull’ambra e le gemme, le cui materie prime provenivano dal Mar Baltico e dall’Oriente sia via terra che via mare. Gli oggetti in ambra intagliata sono i più disparati (130 pezzi esposti tra scatoline, giochi, portafortuna, accessori da toilette, specchi), a dimostrazione del ruolo prezioso e magico che tale materiale rivestiva, sia in vita come portatore di fertilità sia nell’aldilà inserito nei corredi funerari.
L’ultima parte illustra 600 gemme delle seimila esistenti tra quelle ritrovate negli scavi con ametiste, agate, cammei, onice, corniole, diaspri calcedoni e così via. Ambre, gemme e altri preziosi sono valorizzati individualmente, su progetto di Giovanni Tortelli già coinvolto nelle altre sezioni museali, talvolta con lenti di ingrandimento e sempre con luci dedicate, che nel caso delle gemme sono radenti o retroilluminate a seconda che siano lucide od opache.

Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia Foto di Alessandra Chemollo
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