Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Arabella Cifani
Leggi i suoi articoliFra i libri più belli dell’appena trascorso 2016 va certamente annoverato un volume dedicato al Cimitero degli Allori di Firenze e al suo singolare patrimonio artistico e storico. Fra le zolle del cimitero è infatti custodita la preziosa memoria di una comunità internazionale, che fece di Firenze la sua patria di elezione fra XIX e XX secolo. Inglesi, americani, russi, polacchi e tutte le religioni: protestanti, ebrei, ortodossi e anche alcuni musulmani, aspettano la resurrezione l’uno accanto all’altro, cullati dal mormorio delle fronde dei cipressi e degli allori che danno il nome al sacro recinto.
La morte può essere anche dolce sui colli di Firenze. Arnold Böcklin ne trasse ispirazione per il suo celeberrimo dipinto dell’«Isola dei Morti» e volle esservi sepolto e con lui una folta pattuglia di artisti, storici dell’arte, collezionisti e scrittori: Sir Harold Acton, Vernon Lee (Violet Page), Hans-Joachim Staude, Frederick Stibbert, Anna Banti e suo marito Roberto Longhi, John Pope-Hennessy, Oriana Fallaci, Herbert Percy Horne.
Straordinaria e anzi, quasi incredibile, la ricerca che accompagna il volume di Grazia Gobbi Sica che è la prima pubblicazione storica sul celebre cimitero. La prima parte del libro comprende alcuni pregevoli saggi; seguono le biografie di tutte le persone ivi inumate e la lettura di tutte le lapidi mortuarie; inoltre, le schede con bio-bibliografia degli artisti che hanno realizzato le tombe e uno sterminato indice dei nomi. Un lavoro di sorprendente profondità, quasi unico nel giro degli attuali studi, corredato da splendide foto delle tombe principali e di molti dei personaggi che le abitano.
Molte immagini sono di assoluta suggestione storica: segnalo il bronzo della tomba della pittrice Elizabeth Boott Duveneck (1846-88) realizzato da suo marito Frank Duveneck; di esso Henry James scrisse che l’immagine della bella giovane abbandonata nelle braccia della morte lo toccava fino alle lacrime, ma che tuttavia vi coglieva una verità profonda e consolante: solo l’arte può trionfare sul destino umano.
In loving memory. Il cimitero agli Allori di Firenze
di Grazia Gobbi Sica
546 pp., ill. b/n
Olschki, Firenze 2016
€ 120,00
Altri articoli dell'autore
Un’inchiesta fra scrittori, esperti, studiosi e conservatori di musei nazionali e internazionali rivela che la storia dell’arte è un gioco troppo bello per essere lasciato solo agli storici d’arte
Un grande mostra esplora il legame tra i felini, la femminilità e il potere attraverso le culture e i secoli, un legame attuale ancora oggi
Nel 325 l’omonimo Concilio dettò le linee di quella che sarebbe diventata la dottrina cattolica come ancora la conosciamo (con tutte le sue ricadute sull’arte), ma non fu un evento pacifico: fra i padri conciliari volarono anche schiaffoni e san Nicola da Bari prese a sberle il prete Ario
Nelle sale di Palazzo Chiablese la Galleria Sabauda di Torino celebra l’artista partendo dalla sua straordinaria «Annunciazione», cui si aggiungono importanti prestiti italiani ed esteri



