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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliGrosseto. Nel Polo culturale Le Clarisse appena ristrutturato (insieme alla vicina Chiesa dei Bigi) apre al pubblico il Museo collezione Gianfranco Luzzetti che accoglie 64 opere di notevole rilievo del celebre collezionista, nato e cresciuto a Grosseto ma poi stabilitosi a Firenze dove per anni ha avuto una galleria antiquaria, con maestri dal Trecento all’Ottocento.
Oltre a dipinti, quali ad esempio il «Sacrificio d’Isacco» dello Spadarino, la «Natura morta» di Francesco Nuvolone o l’«Immacolata Concezione» di Corrado Giaquinto, ma anche opere di Curradi o del Montalto, e sculture come l’«Ercole con la clava» di Giambologna o la «Madonna col Bambino» in stucco della bottega di Antonio Rossellino o la «Santa Caterina d’Alessandria e un donatore» di Alceo Dossena (uno dei più noti falsari tra Otto e Novecento), la collezione comprende arredi liturgici, mobili e maioliche antiche.
Le opere vanno ad aggiungersi ad altre già donate negli ultimi anni da Luzzetti a Grosseto quali la «Sacra Famiglia» di Santi di Tito e la «Pietà» del Cigoli. Il dono di Luzzetti alla sua città ha l’obiettivo di rendere il museo un catalizzatore di iniziative culturali, con attività multidisciplinari, alcune collegate alla formazione di giovani e dirette «a un pubblico sensibile alla bellezza e al patrimonio culturale peculiare delle radici territoriali», come sottolinea Mauro Papa, direttore del Polo Clarisse arte, istituto di Fondazione Grosseto Cultura, ente del Comune di Grosseto.
Il catalogo della collezione (con un’appendice inglese) è a firma dello stesso Papa, con Lucia Ferri, Marcella Parisi e Francesca Perillo e il supporto di un gruppo di giovani studenti grossetani, iscritti alle Università di Siena e di Firenze. Il museo è gestito dalla Fondazione Grosseto Cultura; la Diocesi di Grosseto, proprietaria della Chiesa dei Bigi, ha concesso in comodato gratuito i locali al Comune di Grosseto fino al 2043.
Il progetto di ristrutturazione e allestimento della chiesa ha goduto del finanziamento di 450mila euro a fondo perduto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, grazie al progetto presentato da Fondazione Atlante per la Maremma, cui si aggiungono 100mila euro ottenuti da Fondazione Grosseto Cultura da parte del Governo nell’ambito del progetto «Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati».
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