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Nel centenario di Salvatore Fiume (1915-97), siciliano per nascita, urbinate per formazione e lombardo per scelta, la Fondazione a lui intitolata ha ideato un progetto che presenta le sue opere meno note o più difficilmente accessibili: prima tappa, la mostra «Salvatore Fiume: l’Italia dei miti. Le grandi opere 1940-1950», curata da Elena Pontiggia per il Serrone della Reggia di Monza.
La rassegna presenta fino al 24 gennaio 15 grandi opere (11 dipinti e 4 bozzetti), articolate in due sezioni, la prima delle quali riunisce i 10 dipinti del ciclo «Avventure, sventure e glorie nella storia dell’Umbria» (nella «La battaglia dei sassi», 1949-52), commissionate nel 1949 da Bruno Buitoni all’artista (che fu pittore, scultore, scenografo, architetto e scrittore), quattro delle quali affiancate dai bozzetti.
Donate nell’88 alla Regione Umbria, che le ha collocate nella Sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia, queste opere sono affiancate, nella seconda sezione, dal dipinto «Italia mitica» (15x3 metri), prestato dalla famiglia Cassina, realizzato sempre nel 1949, su richiesta di Gio Ponti, per il transatlantico «Giulio Cesare» (poco dopo l’architetto gli avrebbe commissionato il monumentale telero «Le Leggende d’Italia», 48x3 metri, per l’«Andrea Doria», affondato nel ’56).
La mostra è commentata dal «Catalogo del Centenario» (Skira), in cui è documentato l’intero suo percorso. Intanto ai Musei Vaticani. Collezione d’Arte Contemporanea va in scena fino al 12 marzo «La memoria del sacro. Salvatore Fiume in Vaticano», a cura di Micol Forti e Francesca Boschetti, mostra accompagnata dal volume Salvatore Fiume. I giochi della memoria (edizioni Musei Vaticani), primo titolo della nuova collana «Sfogliando il Novecento».
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