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Veronica Rodenigo
Leggi i suoi articoliLa XII edizione di ArtVerona|Art Project Fair si svolgerà dal 14 al 17 ottobre 2016 a Veronafiere, forte dei risultati del 2015 quando ha registrato 22mila visitatori, 150 espositori, di cui 115 gallerie, e un significativo incremento di collezionisti ospitati (più 20% rispetto al 2014).
Anche quest’anno la fiera di arte moderna e contemporanea diretta da Andrea Bruciati conferma tre premi, due fondi di acquisizione e dodici format in costante evoluzione. «ArtVerona si è rafforzata dal punto di vista della governance con il passaggio all’Ente Fiera di Verona. Andrea Bruciati ha delineato in questi anni un respiro strategico, sistemico e vitale, nelle proposte artistiche, spalancando le porte alla costruzione di una rete propulsiva che promuove il sistema dell’arte tutto l’anno. È stata la prima fiera nel Paese a proporre al collezionismo nazionale gli sguardi liberi dell’Outsider Art e a dare spazio alle energie del cambiamento che partono dai giovani e dal basso con il format “Independents”», spiega Catterina Seia, da quest’anno nel comitato d’indirizzo di ArtVerona. Di tutto questo parla Andrea Bruciati.
Siete sempre alla ricerca di nuovi format, quali sono quelli che più vi caratterizza?
«Atupertu», che mira ad avvicinare gli artisti al pubblico con un approccio inedito non perseguito da nessun’altra fiera italiana. «Open Source», lanciato in occasione di Vinitaly per indagare le possibili contaminazioni tra arte contemporanea e imprenditorialità illuminata, può considerarsi un unicum, come lo è stato a suo tempo il format dedicato agli spazi indipendenti. «Artes» esplora le diverse discipline artistiche, quest’anno è dedicata alla fotografia; «King Kong» si confronta con la dimensione monumentale delle installazioni; «Focus XX» dialoga con l’anima moderna della fiera (nel 2016 propone un omaggio a Osvaldo Licini), mentre «Level 0», volto a creare un network seguendo percorsi e codici alternativi, tra la fiera e i diversi anelli del sistema dell’arte, primi fra tutti le istituzioni museali.
Ci sono riflessi positivi per i giovani artisti?
Dal 2014 «Artes» mette in dialogo 12 artisti affermati con oltre 50 emergenti, dando la medesima visibilità. Con «Level 0» una decina di direttori di musei individuano in fiera altrettanti artisti da promuovere nelle loro istituzioni con mostre, pubblicazioni e talk. Il Piano Acquisizioni presta particolare attenzione ai giovani artisti.
Ci saranno delle new entry tra i vostri partner?
Il consolidamento della fiera si avverte anche da nuovi importanti ingressi. Oltre alle conferme di Fondazione Domus e Amia, l’azienda Moroso firmerà un’area progettuale in fiera e ad affiancare Arena Broker ci sarà XL Catlin, nuovo partner internazionale.
Quali sono le ricadute sulla città?
Nell’ottica di una fiera espansa, ArtVerona collabora da anni con Soprintendenza, Comune, Musei Civici, Università e Accademia delle Belle Arti su una serie diversificata di progetti che vanno oltre i tempi e i luoghi della manifestazione. Riconosciuta dal sistema dell’arte come realtà vitale e innovativa, è un punto di riferimento per il contemporaneo sul territorio al quale porta, oltre che un indotto economico, un contributo strategico e di visione sempre maggiore.
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