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Un particolare della mostra di Newsha Tavakolian. Foto di Luana De Micco

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Un particolare della mostra di Newsha Tavakolian. Foto di Luana De Micco

Album di famiglia con pagine bianche

Luana De Micco

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Ha composto il suo album di famiglia scegliendo nove giovani apparentemente ordinari di una classe media iraniana che in genere non interessa i media. Perché, dal loro punto di vista, non è abbastanza interessante: «E invece questi giovani spesso dimenticati rappresentano la grande maggioranza della persone. Mentre si parla sempre delle estremità, che esistono, certo, ma sono una minoranza».

Lo scorso 12 maggio, la fotografa iraniana Newsha Tavakolian, vincitrice del Prix Carmignac per il fotogiornalismo, ha presentato ad un gruppo di giornalisti la sua mostra «Blank Pages of an Iranian Photo Album», che si tiene fino al 7 giugno. Siamo nella Chapelle des Beaux-Arts che presenta sullo sfondo una copia del Giudizio universale di Michelangelo.

Questa mostra ha rischiato per qualche tempo di non avere luogo. Alcuni mesi fa, infatti, la fotografa 33nne, che ha già lavorato in Siria e Iraq, aveva accusato il suo mecenate, Edouard Carmignac, fondatore del premio nel 2009, di interferire sul suo lavoro e di voler modificare il suo progetto originario. Per questo aveva annunciato di rinunciare al progetto e di restituire la borsa di 50mila euro.
La Fondazione aveva negato queste ingerenze ma ne era nata un’accesa polemica, che cominciava a mettere in cattiva luce l’immagine stessa della Fondazione. E che si è infine risolta con l’approvazione di un nuovo regolamento interno: ormai è il presidente di giuria a curare la mostra sul reportage vincitore per «
assicurare la libertà artistica del fotografo e la coerenza tra progetto iniziale e finale».

Una soluzione che ha soddisfatto Newsha Tavakolian. La sua mostra è stata curata dunque da Anahita Ghabaian, direttrice della Silk Road Gallery di Teheran e presidente di giuria della 5a edizione del premio. Le foto esposte sono state scattate tra il 2013 e il 2014 a Teheran.

La fotografa ha seguito per diversi giorni ognuno dei nove personaggi che ha scelto per il suo ‘album di famiglia’ «non tanto fotogrando loro direttamente, ma piuttosto quello che li circonda, quello che loro vedono. Ho cercato di conservare sempre uno sguardo onesto e franco, ha osservato la Tavakolian. In Iran le persone spesso portano una maschera. In un certo senso ho dovuto smascherarle per poter penetrare nella loro anima».

Tra loro c’è Somayeh, che insegna l’inglese in una scuola per bambine a sud di Teheran. È separata dal marito e a questo proposito, in un testo che accompagna gli scatti, racconta: «Ho dovuto aspettare sette anni prima di ottenere l’autorizzazione per divorziare. Oggi ho la mia vita. Percorro questa metropoli come una ballerina su un filo, pronta a cadere al minimo passo falso. Ma sono felice di aver ottenuto la libertà che prima mi mancava. Sono una persona paziente».

C’è anche Mehdi, proprietario del Bitter Café, nel quartiere delle università: «Numerosi studenti, dice, si danno appuntamento qui per bere o per mangiare qualcosa. Posso vedere nelle loro espressioni che sono diventati apatici, indifferenti. Voglio essere sensibile alle cose, ma restandomene nel mio angolo e osservare. Prima ero un sognatore e lo voglio restare. Non voglio diventare apatico».

Newsha Tavakolian intende portare avanti il suo progetto e arricchire il suo album di nuovo foto seguendo nuovi personaggi, ma senza abbandonare né Mehdi né Somayeh né gli altri. «Quando li ho incontrati, ha spiegato, ho chiesto loro di mostrarmi i loro album di famiglia. Mi sono accorta che ad un certo punto, quando avevano intorno ai 13-14 anni, l’album di fermava e c’erano solo tante pagine bianche. Mi sono ripromessa allora di riempire per loro quelle pagine e vorrei che il mio album possa diventare sempre più spesso».

Newsha Tavakolian, Un ritratto di Somayyeh, insegnante di 32 anni divorziata

Un particolare della mostra di Newsha Tavakolian. Foto di Luana De Micco

Ritratto di Newsha Tavakolian. Foto © Fondation Carmignac

Un particolare della mostra di Newsha Tavakolian. Foto di Luana De Micco

Un particolare della mostra di Newsha Tavakolian. Foto di Luana De Micco

Luana De Micco, 15 maggio 2015 | © Riproduzione riservata

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Album di famiglia con pagine bianche | Luana De Micco

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