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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliLa vasta tenuta del Trianon è nei giardini della Reggia di Versailles, ma un po’ in disparte, a un paio di chilometri dal palazzo, merita di per sé una visita, tra il Grand Trianon, il Petit Trianon e «le hameau», il borghetto della regina. Un luogo bucolico che Maria Antonietta scelse come rifugio quando desiderava allontanarsi dai clamori della Corte. A partire dal 30 maggio, nella parte della tenuta tra il Grand e il Petit Trianon, viene aperto al pubblico un nuovo luogo: il Jardin du Parfumeur, che si estende dove nel 1759 re Luigi XV aveva fatto allestire un giardino botanico e costruire delle serre, note come l’Orangerie de Châteauneuf, per coltivare piante rare ed esotiche e centinaia di specie di fiori.
Più tardi, il giardino botanico lasciò il posto al giardino inglese ed essenze e piante rare furono trasferite al Jardin des Plantes di Parigi. Il nuovo «giardino del profumiere» viene presentato come un «viaggio olfattivo». Il progetto è di restituire l’immaginario di quel giardino botanico settecentesco che non esiste più, con centinaia di essenze storiche, come la rosa e il gelsomino, e più originali come il cioccolato e la mela. È allestito anche un viale di ciliegi del Giappone, mentre un percorso sulla storia del profumo alla Corte di Francia è presentato nell’Orangerie, di recente restaurata.
Sul progetto hanno lavorato per più di un anno i giardinieri della Reggia di Versailles in collaborazione con il profumiere Francis Kurkdjian, la cui maison realizza profumi personalizzati e che nel 2004, a partire da documenti d’archivio, riprodusse il profumo di Maria Antonietta, «Sillage de la reine». La storia del profumo è strettamente legata alla Corte del re Sole e a Versailles. In un tempo in cui l’igiene lasciava a desiderare, i nobili si profumavano le parrucche e gli abiti e Luigi XIV, che fece coltivare ampi parterre di fiori, per le sue feste faceva aggiungere del profumo all’acqua delle fontane. Jean-Baptiste Colbert, ministro di Luigi XIV, favorì lo sviluppo dell’industria del profumo che esplose nel corso del ’700, sulla scia del movimento igienista, con l’emergere della cosmetica. Dal suo fornitore di fiducia, Claude-François Prévost, Maria Antonietta si faceva inviare guanti e ventagli profumati, boccette di lavanda e cipria profumata ai fiori d’arancio.
Le Jardin du Parfumeur nella Reggia di Versailles
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