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«Eros e Thanatos» (2006) di Vettor Pisani. Cortesia Cardelli & Fontana, Sarzana

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«Eros e Thanatos» (2006) di Vettor Pisani. Cortesia Cardelli & Fontana, Sarzana

Vettor Pisani nella Fondazione Pino Pascali

La prima ampia mostra pugliese di uno dei più enigmatici artisti italiani: oltre 60 opere datate dal 1965 al 2010

Graziella Melania Geraci

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Un complesso universo poetico in bilico tra ironia, Simbolismo, Citazionismo, cultura classica e contemporanea è quello leggibile nella mostra «Vettor Pisani. L’enigma e il segreto», a cura di Giovanna dalla Chiesa e Carmelo Cipriani e allestita fino al 25 febbraio 2024 nella Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare (Ba). L’evento si inserisce nel format «Confluenze» che la Fondazione dedica ad artisti che nel corso della loro carriera hanno incrociato la vita, la storia e l’opera di Pino Pascali. Fu proprio Vettor Pisani (Bari, 1934-Roma, 2011) ad aggiudicarsi nel 1970 la seconda edizione del Premio Nazionale Pascali, grazie anche alla sua prima personale «Maschile, femminile e androgino. Incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp», nella quale il gioco di rimandi alla triade Yves Klein, Joseph Beuys e Marcel Duchamp prendeva corpo e volume.

Nella mostra attuale ritornano lungo il percorso espositivo, in molteplici forme e linguaggi, tematiche e simbologie care all’artista, in un gioco esoterico in bilico tra visionarietà e citazione colta come per l’architettura ideale della doppia semi croce, Eros e Thanatos, Realtà e Finzione, Vita e Morte. «La mostra, con oltre 60 opere datate dal 1965 al 2010, ripercorre per intero la carriera di Vettor Pisani, mettendone in luce il valore ma anche la divergenza rispetto alle ricerche coeve, afferma Carmelo Cipriani. E ricuce il suo rapporto con Bari, la sua città, un rapporto non facile, connotato da incomprensione ma anche dalla necessità dell’artista di costruire una sua personale mitografia, più in linea con il suo lavoro alchemico ed esoterico. Un tempo, quello barese, a lungo mistificato dall’artista, ma durante il quale si forma, mettendo a fuoco i due temi portanti il lavoro della sua maturità: il museo e il teatro».

Le Sette Sale dell’esposizione, somma del Tre e del Quattro, simboli di Spirito e Materia, vanno dagli esordi all’epilogo, dal centro alla periferia, attraverso un percorso frastagliato che si raccoglie nella sala centrale con l’installazione «Il Coniglio non ama Joseph Beuys» presentata nella Biennale di Venezia del 1976. La mostra, organizzata in collaborazione con l’Archivio Vettor Pisani, presenta per la prima volta in Puglia un ricco corpus di opere, disegni, collage, sculture, video di Mimma Pisani, installazioni, progetti e stampe in pvc, che confluiranno nel catalogo con saggi di Giovanna dalla Chiesa, Carmelo Cipriani, Asia Benedetti, Achille Bonito Oliva e Mimma Pisani.

«Eros e Thanatos» (2006) di Vettor Pisani. Cortesia Cardelli & Fontana, Sarzana

«L’isola azzurra» (2007) di Vettor Pisani. Cortesia Mario Pieroni

Graziella Melania Geraci, 04 gennaio 2024 | © Riproduzione riservata

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Vettor Pisani nella Fondazione Pino Pascali | Graziella Melania Geraci

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