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L’interno della Chiesa Donnaregina Nuova a Napoli: dal 2007, dopo una lunga chiusura, era stata riaperta per ospitare una delle due sedi del Museo Diocesano

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L’interno della Chiesa Donnaregina Nuova a Napoli: dal 2007, dopo una lunga chiusura, era stata riaperta per ospitare una delle due sedi del Museo Diocesano

Napoli, chiuso il Museo Diocesano a Donnaregina Nuova

Il contratto con la società che dal 2007 gestiva le attività museali all’interno del complesso monumentale nel cuore della città non è stato rinnovato e la chiesa barocca è tornata nella disponibilità del Fondo edifici di culto

Graziella Melania Geraci

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Il Museo Diocesano e il complesso di Donnaregina Nuova di Napoli sono stati costretti a chiudere, il triste capitolo si è aperto con lo scadere a marzo 2024 del contratto di fitto (di 247 euro al mese) della Curia con la Prefettura, riportando la chiesa nella disponibilità del Fec-Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. La mancanza di rinnovo ha comportato, il 22 maggio, lo sfratto della società Cosmo Italy che gestiva il bene dal 2007 e alla cessazione delle attività museali legate alla chiesa barocca. 

Chiusa per 25 anni Donnaregina Nuova fu riaperta su impulso dell’allora arcivescovo Crescenzio Sepe per ospitare una delle due sedi del Museo Diocesano con una convenzione alla Cosmo fino al 2027. Innumerevoli le mostre che si sono succedute durante gli anni da Leonardo a Michelangelo, da Brueghel ad Antonello da Messina a Caravaggio, portando, grazie anche a una gestione virtuosa e al lavoro di 50 collaboratori, a circa 30mila biglietti nel 2024

L’altra sede del Museo Diocesano, la chiesa trecentesca Donnaregina Vecchia, continua la propria attività con la Cosmo, nonostante l’ultimo increscioso episodio che il 28 maggio ha visto atti vandalici, probabilmente minatori, al suo interno.  

«Noi cerchiamo di proseguire il nostro lavoro a Donnaregina Vecchia, afferma Elio De Rosa, responsabile della Cosmo, perché il complesso monumentale comprende la Chiesa di Donnaregina Nuova, la Chiesa di Donnaregina Vecchia, il Museo Diocesano e tutto quello che c'era intorno. Il quartiere dove sorge la chiesa era zona del boss della camorra Giuseppe Misso, la piazza antistante era un parcheggio e noi, insieme alla Curia e al Comune l’abbiamo “bonificata”, legando il territorio e i suoi abitanti al museo. Come per tutti gli spazi espositivi anche noi abbiamo una programmazione che cercheremo di portare avanti, principalmente per i nostri lavoratori e per la missione che ci è stata affidata, abbiamo anche dei curatori molto importanti che collaborano con noi da tanti anni».

Riguardo la violazione di Donnaregina Vecchia da parte di quattro giovani registrati dalle telecamere della videosorveglianza, De Rosa appare attonito: «Sono in corso le indagini dei Carabinieri che accetteranno la verità, ma non era mai capitato in 18 anni di onorato servizio. È stato messo a soqquadro tutto, le pannellature divelte ma sembra non ci siano gravi danni».

Resta da capire quale sarà il futuro dei 50 lavoratori ora messo in crisi e la nuova gestione della Chiesa Donnaregina Nuova che per il momento torna al culto.

Graziella Melania Geraci, 30 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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