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Una delle sale di Palazzo Massimo: in fondo il Discobolo Lancellotti che sarà spostato a Palazzo Altemps

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Una delle sale di Palazzo Massimo: in fondo il Discobolo Lancellotti che sarà spostato a Palazzo Altemps

Verger: «Vedrete qui l’essenza e la grandezza dell’Impero»

Continua il viaggio con il direttore del Museo Nazionale Romano nelle quattro sedi in riallestimento. Alcuni capolavori verranno spostati da Palazzo Massimo a Palazzo Altemps. Ma c’è chi protesta

Tutte quattro le sedi del Museo Nazionale Romano (Mnr) verranno trasformate dalla riforma prevista dal direttore Stéphane Verger. Dopo la Crypta Balbi, dove fervono i lavori, e il Museo delle Terme di Diocleziano, in attesa di cambiamenti e restauri, la terza grande raccolta di tesori è in mostra a Palazzo Massimo. Grandi trasformazioni anche in quel museo, a pochi passi da quello delle Terme. Il Massimo era stato già completamente rinnovato e riallestito tra 2004 e 2017 durante la direzione di Rita Paris.

L’essenza dell’Impero a Palazzo Massimo

Dai depositi del Mnr, stracolmi di reperti, molti saranno finalmente in mostra. Per dare un’idea di quanto siano numerosi quelli mai esposti, il direttore del museo, Verger, cita le 13mila casse di materiale archeologico, risultato di scavi diversi a Roma e conservate negli spazi della Crypta Balbi. Erano tanto ingombranti da impedire perfino l’inizio dei lavori di restauro. Adesso sono in un deposito della Soprintendenza di Roma.

Quali sono le strategie espositive di questi due musei? Lei che cosa vuole cambiare e perché?

Il cambiamento più evidente sarà quello architettonico, con la copertura del cortile interno di Palazzo Massimo che ospiterà una parte delle collezioni finora invisibili e dove verrà ricreato un santuario di epoca imperiale con i tanti frammenti dei nostri depositi. Ma proprio i lavori e i cambiamenti a Palazzo Massimo sono i più controversi. È stato riallestito di recente con un percorso di tipo storico. Ma ancora una volta il mio intento è quello di realizzare il progetto generale di Adriano La Regina: creare un percorso unitario delle quattro sedi del Museo rinforzando l’identità di ognuna. Mentre le Terme di Diocleziano raccontano la città di Roma, come funzionava e chi l’abitava dalle origini alla fine del III secolo, Palazzo Massimo mostra l’essenza dell’Impero.

Il piano terra è dedicato proprio alla storia dell’Impero e agli imperatori, da Cesare Augusto a Massenzio. Ci sono, per esempio, le spettacolari insegne di Massenzio, in questo momento nella sezione del Medagliere, adesso chiuso soprattutto per ragioni di sicurezza. Quindi, com’è già ora, intorno al cortile interno saranno in mostra le grandi famiglie, dalla gens giulio-claudia in poi, e viene raccontata la leggenda di Roma con l’altare di Romolo e Remo di Ostia e altri reperti in deposito alle Terme, come un ipogeo decorato proprio con le leggende della nascita di Roma. Il secondo piano rimarrà così com’è, con la rappresentazione dell’«otium» dei Romani e tanti magnifici affreschi. Qui potremo aggiungere elementi di arredo: il lusso dell’Impero. Una parte sarà dedicata alla cultura a Roma, ai suoi filosofi.

A Palazzo Massimo vi saranno importanti reperti mai visti prima, ma la logica del nuovo allestimento sarà la stessa di oggi?

L’idea non è di stravolgere tutto, ma di collegare tra loro i reperti ed esporne alcuni scoperti di recente dalla Soprintendenza. Una parte sarà dedicata alla cultura a Roma, ai suoi filosofi. Ci sarà anche qualcosa di poco spettacolare ma di grande importanza storica: la scoperta della cosiddetta Villa del giurista, scavata in un’area alla periferia nord-est di Roma dieci anni fa. Quella di Muzio Scevola era una famiglia di giuristi dell’epoca tardorepubblicana: mostra elementi legati al diritto romano e un affresco con formule legali. Per ora tutto questo è nei depositi di Palazzo Altemps. Lì c’è quanto è stato trovato nella grande Villa del Gianicolo che si potrebbe anche ricostruire come è stato già fatto in una mostra al Colosseo. Il primo piano di Palazzo Massimo è quello più controverso ma l’idea, per l’intero museo, resta quella di dedicarlo all’Impero. Secondo me là dobbiamo presentare che cosa è stato il mondo romano, la sua estensione: l’Egitto, l’Oriente, l’Africa, il mondo barbaro dell’Europa. Ci sono tante cose da esporre per far capire Roma e come fosse una grande città cosmopolita.

Il cortile di Palazzo Altemps

Il Discobolo Lancellotti

Collezionismo antico a Palazzo Altemps

Critiche e polemiche si sono accese all’annuncio di Verger che saranno portati nel magnifico Palazzo Altemps, quarta sede del Mnr, alcuni capolavori della scultura greca adesso a Palazzo Massimo: due bronzi, «Il pugilatore» e «Il principe ellenistico», oltre a una famosa copia romana in marmo del «Discobolo» di Mirone. Tra le proteste, da segnalare quella dei cittadini del quartiere intorno a Palazzo Massimo e quelle recenti di Italia Nostra e dell’Associazione Bianchi Bandinelli, contrarie a questo spostamento. A Palazzo Massimo, spiegano, è esposto lo sviluppo della cultura artistica a Roma fino al IV secolo dell’Impero e hanno ricordato «lo sviluppo delle tendenze artistiche a partire dal fenomeno della dirompente comparsa delle opere d’arte greca che si inseriscono negli spazi e nei monumenti romani e si mescolano con le espressioni più tradizionalmente romane per dare poi vita a un’importante produzione di copie romane dagli originali greci. Si tratta dell’unico museo al mondo che può illustrare la sequenza espositiva secondo questo punto di vista».

Il timore è che proprio questo aspetto venga meno con il trasferimento a Palazzo Altemps dei tre capolavori. Come spiega la sua decisione?

Il progetto resta quello di dedicare all’Impero di Roma il primo piano del Massimo. A Palazzo Altemps invece vorrei esporre «le collezioni» di scultura antica in sequenza come in una «matrioska» russa. Si parte con una collezione più «moderna», quella Ludovisi, poi si passa a quelle precedenti fino alle più antiche. Sarà un percorso a ritroso nel tempo che porterà alla riscoperta dei maestri della scultura greca. Tra le opere che sposteremo da Palazzo Massimo ci saranno quindi anche il famoso Discobolo Lancellotti e i bronzi del Pugilatore e del Principe ellenistico. Verranno esposti nella parte nuova di Palazzo Altemps, che stiamo restaurando. Ecco perché anche le sculture greche, in arrivo da Palazzo Massimo, devono essere in questo palazzo. Creeremo poi svariate «postazioni» per presentare la collezione Ludovisi e far capire ai visitatori l’importanza del collezionismo.

Edek Osser, 18 maggio 2023 | © Riproduzione riservata

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