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Un momento della cerimonia al Consolato Generale di Grecia a New York per la restituzione dei 29 reperti

Courtesy the Consulate General of Greece in New York

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Un momento della cerimonia al Consolato Generale di Grecia a New York per la restituzione dei 29 reperti

Courtesy the Consulate General of Greece in New York

Ventinove reperti sequestrati dalla procura di New York restituiti alla Grecia

Per un valore complessivo di 3 milioni di dollari, le opere, tra cui due requisite al Metropolitan Museum of Art, sono tornate nel loro luogo d’origine

Alessia De Michelis

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«Questi 29 straordinari pezzi sono stati recuperati grazie al duro lavoro dei nostri pubblici ministeri e analisti, ha dichiarato Alvin Bragg, procuratore distrettuale dell’ufficio di Manhattan. L’impatto di queste importanti reti di traffico si fa ancora sentire a New York e continueremo a lavorare insieme ai nostri partner in tutto il mondo per restituire gli oggetti rubati».

I reperti antichi, per un valore complessivo di 3 milioni di dollari, sono stati riconsegnati a inizio ottobre al paese legittimo: la Grecia. Tra questi, alcuni risultano essere stati coinvolti nelle reti di traffico di contrabbando di antichità.

«Ogni restituzione di antichità greche è un evento di grande importanza, che conferma la validità della politica adottata dal Ministero della Cultura negli ultimi anni, ha dichiarato Lina Mendoni, ministro della Cultura greco. La Grecia è ora riconosciuta a livello internazionale come un Paese che ha posto la lotta al traffico illecito di beni culturali in cima alla propria agenda, una questione direttamente collegata alla criminalità organizzata e al terrorismo».

Nel giro di tre anni, da quando Bragg è stato nominato procuratore nel 2022, l’Unità da lui guidata per il traffico di antichità ha recuperato 2.400 oggetti riconducibili a 47 paesi, per un totale che ammonta a 260 milioni di dollari.

In questo caso, figura la scultura «Piede in bronzo a forma di sfinge» risalente al 600 a.C., conservata al Metropolitan Museum of Art di New York dal 2000 grazie alla donazione privata, al cui proprietario fu venduta dal trafficante Robin Symes.

Il museo è protagonista anche nella vicenda che riguarda un altro oggetto restituito: un’applique in bronzo del VI secolo a.C. che raffigura una gorgone, arrivata alla galleria Fortuna Fine Art per mezzo di un altro impostore del settore, Robert Hecht. Arrivata nelle mani di un collezionista privato, l’opera fu prestata al Met per poi essere sequestrata dalle autorità competenti all’inizio di quest’anno.

Alessia De Michelis, 15 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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