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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliPrende avvio dal 10 novembre il programma, vagliato da un Comitato scientifico di esperti e rappresentanti istituzionali, del «Centenario delle celebrazioni di Lara-Vinca Masini» articolato in una serie di iniziative che proseguono fino al marzo 2024 al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci e che vedono coinvolti i musei della Rete del Contemporaneo in Toscana. La prima di queste è la mostra «Lara-Vinca Masini. La memoria del futuro» (fino al 3 marzo 2024) incentrata sull’estesissimo archivio che Masini (1923-2021) ha raccolto nel corso di tutta la vita, ordinandolo fino alla sua scomparsa grazie al fondamentale sostegno della Fondazione Cr Firenze: archivio poi donato per la sua futura destinazione pubblica al Centro Pecci di Prato, dove tale patrimonio di studi e ricerche interdisciplinari è stato trasferito nella primavera 2021.
Autrice di saggi, monografie e studi enciclopedici, curatrice di importanti mostre dedicate alle arti visive contemporanee, all’architettura, al design e alle arti applicate, insignita del Premio dell’Accademia dei Lincei per la Critica dell’Arte e la Poesia nel 1985, nominata Accademico d’onore dell’Accademia delle Arti del Disegno nel 2001, Lara-Vinca Masini è figura di vera critica militante che ha sempre operato accanto e per gli artisti, rifuggendo le «scuderie», spesso polemica nei confronti delle istituzioni e fedele a una purezza del ruolo del critico, che oggi andrebbe forse recuperata nel suo valore etico.
Promossa da Fondazione per le arti contemporanee in Toscana-Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci e realizzata con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato (con sponsor Enrico Pecci di Alberto Pecci & C), la mostra si articola in un percorso di forma circolare attraverso sezioni tematiche dedicate ai suoi interessi (tra cui l’architettura radicale, l’Arte concettuale, l’Arte cinetica e programmata, la musica elettronica, la Poesia concreta), alle personalità artistiche su cui ha focalizzato la sua attenzione (quali Giuseppe Chiari), ai suoi studi e alle iniziative da lei curate, tra cui «Umanesimo/Disumanesimo» nel 1980 che riunisce una serie di pionieristiche mostre a Firenze con artisti quali Fabio Mauri, Luciano Fabro, Hans Hollein, Rebecca Horn e dove Masini introdusse il concetto di dialogo antico-contemporaneo nel senso più filosofico e profondo del termine, lontano da facili interpretazioni successive.
La mostra è accompagnata da appuntamenti mensili per il pubblico e da un ciclo di incontri gratuiti diffusi nei musei della Rete del contemporaneo in Toscana fra gennaio e marzo 2024; due giornate di studio con specialisti ed esperti nazionali in successione a Firenze e Prato si terranno il 22 e il 23 gennaio 2024. In una Prato colpita dalle recenti esondazioni, valga ricordare anche il progetto di un museo internazionale di arte contemporanea con opere donate dagli artisti, che Lara aveva pensato nei giorni successivi all’alluvione di Firenze del 1966, insieme a Fernanda Pivano e Ettore Sottsass, venuti a trovarla da Milano portandole viveri e acqua potabile: un primato che lei rivendicava rispetto all’iniziativa che sarebbe poi stata di Ragghianti (grazie al quale Lara, lavorando da «Selearte», era passata dalla filosofia al mondo dell’arte).

«Lara-Vinca Masini che fotografa il neon di Lucio Fontana in mostra alla Triennale di Milano, 1972». Foto di Massimo Becattini

Ritratto di Lara-Vinca Masini. Foto: Verita Monselles
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