Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliFerentillo (Terni). Seri problemi a uno dei beni culturali d’epoca medievale più importanti d’Italia, l’Abbazia benedettina di San Pietro in Valle, fondata dal duca di Spoleto Faroaldo II nel 720. A segnalare con preoccupazione lo stato dell’ampio edificio storico dopo il sisma del 30 ottobre scorso sono lo storico dell’arte Leonardo Piccinini e Sebastiano Torlini, un residente. Quest’ultimo spiega al sito d’informazione «Umbria24»: «All’Abbazia di San Pietro in Valle sono visibili crepe sia interne che esterne nella zona absidale con distaccamento di parte degli affreschi nella zona del transetto».
L’antico monastero, di proprietà privata dal 1917, è da tempo una residenza alberghiera, mentre la chiesa appartiene alla curia. Quest’ultima, un corpo separato rispetto all'abbazia, è a una navata e risale anch’essa al VII secolo con abside d’epoca romanica. Conserva pregevoli affreschi raffiguranti scene dell'Antico e del Nuovo Testamento: il ciclo, restaurato nel 1995, è del 1150 e va visionato in senso circolare come fossero fotogrammi di un film posti su quattro registri. L’autore, ignoto, anticipa certi stilemi di pittura «verista» di Giotto, Cimabue e Cavallini.
All’interno della chiesa problemi anche per gli affreschi dell’abside del Maestro di Eggi (1445).
E nell’area di Vallo di Nera i danni al patrimonio, e alle case dei pochi residenti, sono stati anche altri: presso la Rocca di Precetto ci sono cadute alla torre, alla Rocca di Matterella è comparsa una visibile crepa sulla torre così come sulla vicina cinta muraria. Naturalmente i danni, in primis a persone, di quella zona sono moltissimi, ma non va dimenticata una delle principali testimonianze storiche del centro Italia.

L'Abbazia di San Pietro in Valle a Ferentillo (Terni). Foto: http://www.iluoghidelsilenzio.it/
Altri articoli dell'autore
Approvato il progetto di fattibilità della nuova sezione archeologica, dedicata alla dimora romana, nel Museo civico San Domenico
Dal 15 luglio la sala di ingresso nel Palazzo dei Musei illustrerà la storia, le collezioni e i protagonisti
Approfonditi in un volume vari aspetti, restauro e parco compresi, della dimora costruita nel XV secolo per la famiglia reggiana Malaguzzi, cui apparteneva Daria, madre di Ludovico Ariosto
Il Man di Nuoro illustra come il potere simbolico e mitico delle figure arcaiche, custodite entro i confini dell’insularità, si sia rigenerato, dopo secoli, in maestri moderni come Arp, Miró e Giacometti