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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliCon l’edizione numero sei SetUp Contemporary Art Fair, tenutasi dall'1 al 4 febbraio, raggiunge la maturità o, se non altro, effettua un cambiamento radicale grazie al cambio di sede con passaggio tra l’Autostazione e lo storico Palazzo Pallavicini. Ciò ha permesso maggiore razionalità nell’allestimento dei 39 stand che avevano un prezzo di 990 euro per 4,5 metri quadrati fino a 3.600 euro per 18 metri. In totale si sono effettuate vendite per poco meno di 300mila euro e gli artisti più venduti sono stati Guim Tio, Pierpaolo Miccolis, Cristina Almodóvar, Renzo Nucara, Carla Volpati, Simone Lingua, Laurina Paperina, Mariana Alvarez.
La direttrice e fondatrice Simona Gavioli spiega: «Quest’anno i prezzi di vendita partivano da 500-600 euro e arrivavano a 5mila euro. Quasi tutte le gallerie hanno fatto affari e l’80% hanno confermato la loro presenza nel 2019». Anche da una visione diretta molti galleristi presenti si sono detti soddisfatti delle vendite. È il caso di Massimo Gasperini che, alla galleria la Linea di Montalcino (Si) di Matteo Scuffiotti, presentava una serie di disegni riuniti anche in blocchi Moleskine: «Il range dei prezzi delle opere andavano dai 100 euro fino ai 2.500 della china su carta Ocè “Inversa Forma Urbis” (2016) e ai 4mila della tecnica mista (acrilici, aerografo a chine liquide) su forex intitolata “Monster city” (2017)».
Altro stand molto «battuto» è stato quello di Villacontemporanea di Monza (Mb) di Monica Villa che presentava tre serie del 2016-2017 dell’iraniana, da alcuni anni in Italia, Saba Masoumian (presente anche alla Saaci Galleria di Saviano, Na). «Sette opere in tutto, spiega la gallerista, vere e proprie costruzioni in miniatura che secondo vari passaggi raccontano la situazione delle donne: i prezzi variavano dai 2mila-2500 euro della serie “Uccelli” fino ai 3.500 della “Scatola” che ricostruisce un bagno di una vecchia abitazione». L’A100 Gallery di Galatina (Le) presentava invece lavori di Eva Caridi: «Balance» a 3.500 euro e «Forest» su carta giapponese a 5mila. Una delle gallerie di maggior successo era D406-Fedeli alla linea (Mo) di Andrea Losavio: «Abbiamo, spiega, i disegni del modenese Luca Zamoc, riferiti alla pittura murale appena inaugurata al refettorio La Ghirlandina di Modena». Sempre qui venduti prima dell’apertura al pubblico i quattro fogli a china di Ericailcane della serie «Sta per succedere qualcosa».
SetUp Contemporary Art Fair

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