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Stefano Causa
Leggi i suoi articoliNella critica come nella vita, capita che ciò su cui non si riesce a incollare un’etichetta lo si accantoni. Questo è accaduto ai titoli di uno studioso poco allineato come Leo Steinberg (1920-2011), ebreo russo approdato in America alla fine della guerra. Ma è tempo di tornare, oltre a molto altro, ai saggi caravaggeschi degli anni Cinquanta, alle pagine su Velázquez e Picasso, su Jasper Johns, sul Michelangelo tardo, sul «Cenacolo» leonardesco e, inevitabile approdo, al suo libro La sessualità di Cristo, uscito nel 1983.
Critico dello stile e iconologo, storico dello sguardo, ircocervo di Meyer Shapiro e Michel Foucault, il lavoro di Steinberg invoca un riesame e un riappello. Per questo è meritorio lo scavo di uno studioso poco più che trentenne come Daniele Di Cola, cui tutt’al più si può rimproverare di avere riesumato un titolo forse un po’ dimesso mentre sarebbe stato più giusto inalberare Le Verità opposte o, meglio ancora, Un campo di alta tensione. «L’opera d’arte è un campo di alta tensione che il critico non può controllare se non accoppiando verità opposte». Ecco un’affermazione di Steinberg citata nel volume che, nell’odierna riduzione aforistica del sapere, diverrebbe virale.
Ma quale effetto avrebbe fatto negli anni eroici della stilcritica in Italia? O nei feroci anni Settanta, quando, seppellito Longhi, il discorso sul metodo divenne più importante dell’oggetto di studio? Quanto alle opposte verità, abbiamo vissuto frangenti in cui occorreva schierarsi dalla parte di un’unica e sola. Per chi abbia varcato da un pezzo i cinquanta, la Storia dell’arte è un purgatorio di sommersi e salvati. Largo agli studiosi più giovani se ci aiutano a tracciare mappe più comprensive, invitandoci appunto ad accoppiare verità opposte.
Arte come unità del molteplice. I fondamenti critici di Leo Steinberg,
di Daniele di Cola, con prefazioni di Claudia Cieri Via e Marco Ruffini, 216 pp., ill. b/n e col., De Luca Editori d’Arte, Roma 2022, € 40

Disegni e appunti relativi alla cappella Cerasi a Santa Maria del Popolo a Roma (1957-59) di Leo Steinberg

Leo Steinberg nel 1968 Foto di Mark Feldstein
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