Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliLo ha riferito la Regione Lombardia: migliaia di orme di dinosauri sono state recentemente scoperte in Valdidentro, tra Livigno e Bormio, nella Valle di Fraele, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Le tracce, le prime rinvenute in questa regione, risalgono all’epoca del Triassico superiore (210 milioni di anni fa) e sono collocate su una parete verticale di roccia. Sono larghe fino a 40 cm e alcune mostrano quattro artigli visibili.
Gli animali in questione erano probabilmente dei plateosauri, erbivori dal collo lungo e dal corpo allungato, che poteva misurare in lunghezza fino a 10 metri e poteva pesare fino a 4 tonnellate. «Dopo trentacinque anni di attività non avrei mai immaginato di trovarmi davanti a una scoperta così spettacolare, e proprio nella regione in cui vivo», ha affermato Cristiano Dal Sasso, paleontologo del Museo di Storia Naturale di Milano.
Il ritrovamento si deve al fotografo naturalista Elio Della Ferrera che domani 16 dicembre alle 14.30 presenterà per la prima volta in pubblico i suoi scatti a Milano, a Palazzo Lombardia, insieme alle prove geopaleontologiche e ai video realizzati dal Nucleo Carabinieri «Parco dello Stelvio» di Valdidentro. La zona del ritrovamento è una di quelle coinvolte nei prossimi Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026.
Interverranno all’appuntamento di domani il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò. Saranno anche presenti Cristiano Dal Sasso e Franco Claretti, direttore dell’area lombarda del Parco Nazionale dello Stelvio.
È prevista la presenza anche degli assessori regionali Massimo Sertori (Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica), Francesca Caruso (Cultura) insieme a quello comunale Tommaso Sacchi. Con loro Beatrice Maria Bentivoglio-Ravasio, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Sondrio e Varese, e Stefano Morosini, docente dell’Università degli Studi di Bergamo e coordinatore per i progetti storici del Parco dello Stelvio.
Altri articoli dell'autore
L’antica cavea, per quanto consentono di stabilire i resti archeologici, doveva avere all’epoca della sua massima espansione una capienza cospicua, stimata tra gli 8mila e i 10mila spettatori
Era anche filosofo e teorico della fotografia e dell’arte, fisico di formazione. Aveva 89 anni. «Dagli anni Sessanta-Settanta ha portato avanti la democratizzazione del gesto artistico», secondo la Fondazione Fiaf
L’allestimento testimonia quanto i maestri della Murano del XIX secolo abbiano tratto ispirazione da una parte dalle forme e tecniche dei modelli antichi romani e preromani, dall’altra dai soffiati rinascimentali e barocchi
L’ultima campagna di scavi ha portato alla luce il percorso delle mura cittadine, i resti di due templi, di una basilica, del foro, del mercato, delle terme e anche di un piccolo anfiteatro. È uno dei più significativi siti della Capitanata



