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Il Sarcofago degli Sposi, 530-520 a. C., terracotta, 140x202 cm, Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

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Il Sarcofago degli Sposi, 530-520 a. C., terracotta, 140x202 cm, Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Sarcofago degli Sposi: l’immortale abbraccio restaurato sotto gli occhi del pubblico

Presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, grazie all’intervento di un mecenate che ha usufruito dell’ArtBonus

Guglielmo Gigliotti

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È uno dei grandi capolavori dell’arte antica, è il «Sarcofago degli Sposi», opera suprema della scultura etrusca, plasmato nell’argilla nel 530-520 a.C. e ritrovato nel 1881, presso la Necropoli della Banditaccia di Caere (Cerveteri), in 400 frammenti. La sua seconda vita è segnata quindi dalla sua ricomposizione in splendida unità quasi 150 anni fa, la sua terza è quella che il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, dove l’opera è conservata, sta permettendo mediante l’allestimento di un cantiere di restauro aperto al pubblico, ogni martedì e giovedì dalle 10 alle 13. Un «restauro aperto», quindi.

«I nostri musei non sono più soltanto luoghi di esposizione, ha commentato Massimo Osanna, Direttore generale Musei, alla conferenza stampa di presentazione del progetto di stamane, ma spazi vivi in cui ricerca, conservazione e fruizione si intrecciano in modo sempre più consapevole e integrato. In questa prospettiva, il restauro del “Sarcofago degli Sposi” rappresenta un’occasione preziosa per approfondire la storia e la biografia di un’opera emblematica del nostro patrimonio. A rendere possibile questo intervento è stato il sostegno concreto di un mecenate, grazie allo strumento dell’ArtBonus, che continua a rappresentare un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, capace di generare valore e qualità. Apprezzabile ed efficace la scelta del Museo di aprire al pubblico il laboratorio di restauro, per condividere quel lavoro di indagine e cura che solitamente si svolge dietro le quinte. Una scelta che mette in evidenza il ruolo fondamentale dei restauratori e di tutti i professionisti che contribuiscono alla conoscenza, alla conservazione e alla valorizzazione e promozione del nostro patrimonio. Senza il loro apporto, le opere rischiano di restare mute: grazie al loro intervento possono invece raccontarsi, diventando comprensibili e accessibili a tutti i pubblici».

Sono intervenuti alla conferenza stampa, anche la direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Luana Toniolo, il direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro (Icr), Luigi Oliva, e il presidente della Banca Popolare del Cassinate, Vincenzo Formisano, sponsor del restauro. 

Sotto le abili ed esperte mani dei restauratori del Museo Etrusco e dell’Icr, il pubblico potrà avere ora netta percezione della complessità tecnica del prendersi cura dell’arte. E i due ignoti coniugi di 2.500 anni fa, nel loro immortale abbraccio, torneranno a splendere come quando vennero rappresentati da un non meno ignoto genio della coroplastica antica, nel rispetto di una visione felice della morte, svolta tra abbracci, sorrisi arcaici (e quindi di beatitudine), banchettando, libando vini e versando l’un l’altro vasetti di profumi (come si deduce dai loro aggraziati gesti).

Restauratori al lavoro nel cantiere di restauro aperto al pubblico al Sarcofago degli Sposi, 530-520 a. C., terracotta, 140x202 cm, Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Guglielmo Gigliotti, 16 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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Sarcofago degli Sposi: l’immortale abbraccio restaurato sotto gli occhi del pubblico | Guglielmo Gigliotti

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