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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliParigi. Mettere a riparo i tesori che si trovano nei depositi a rischio inondazione in queste ultime ore è la priorità per i musei parigini, e in particolare per il Louvre e il Musée d’Orsay. La Senna ha raggiunto un livello che già in molti definiscono storico. È la prima volta dal 1982 che supera i 6 metri. E il picco, fino a 6,50 metri, è atteso in nottata. Per i musei si tratta di trasferire ai piani superiori le opere d’arte che sono conservate nei sotterranei. Nei depositi del Louvre ce ne sono circa 250mila. Ma l’urgenza vale anche per il Dipartimento delle Arti Islamiche, aperto nel 2012, e per tutta la parte sotto la Piramide del Louvre, dove in genere si ospitano le mostre temporanee. Un piano di crisi esiste dal 2002 ed è ben rodato. Scatta non appena il livello della Senna supera i 5,08 metri e prevede che ci vogliono circa 72 ore per svuotare i depositi prima che l’acqua invada il museo. Poiché il livello di crisi della piena è stato raggiunto giovedì, il museo oggi ha chiuso le porte al pubblico. Centinaia di casse piene di antichità greche sono già ammassate intorno alla Venere di Milo. Una vera corsa contro il tempo. Il museo ha comunicato che resterà chiuso fino al 7 giugno incluso. «Tutti hanno lavorato nella notte, non possiamo permetterci di correre neanche il minimo rischio», ha detto alla stampa un portavoce del museo.
Proprio al Louvre si è tenuta stamane una riunione straordinaria in presenza della ministra della Cultura, Audrey Azoulay, e i vari responsabili delle istituzioni culturali pubbliche, per coordinare la risposta alla crisi e le azioni di salvaguardia del patrimonio artistico. Per rischio esondazione è chiuso anche il Musée d’Orsay e lo resterà almeno fino al 6. I suoi depositi sono meno importanti di quelli del Louvre, ma anche in questo caso si trovano in zona a rischio e devono essere trasferiti. Nel pomeriggio sono rimasti chiusi anche il Grand Palais e la Bibliothèque nationale «a titolo preventivo». La Cité de la Mode, che ospita tra l’altro il musée de l’art Ludique, praticamente galleggia sull’acqua e una parte del portico è sommersa. Non ci dovrebbero essere problemi invece per il museo del quai Branly, a due passi dalla Tour Eiffel, e che si affaccia a sua volta sul fiume, ma che è stato concepito da Jean Nouvel apposta per far fronte a un'eventuale piena.
Fuori Parigi la situazione più difficile è registrata ai castelli della Loira. Il parco di Chambord è stato inondato e il castello spicca tra le acque strizzando l’occhio al Mont Saint Michel. Le immagini sono spettacolari, ma si stimano circa 200mila euro di danni. L’elettricità è saltata e un pezzo di muro di cinta del XVII secolo è crollato. Il castello resta chiuso al pubblico almeno fino a lunedì. Le esondazioni minacciano il castello di Villandry, che è stato evacuato per sicurezza. Mentre le acque hanno invaso i giardini del castello di Azay-le-Rideau, appena restaurati.

La Senna in piena ai piedi del Musée d'Orsay. Foto di Luana De Micco

La passerella pedonale Léopold-Sédar-Senghor, che porta al Musée d'Orsay, è in parte sommersa. Foto di Luana De Micco

La punta dell'Ile de la Cité è sommersa. Il Louvre sullo sfondo. Foto di Luana De Micco
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