Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliNel borgo medievale di Giano dell’Umbria (Pg) ha riaperto dopo anni la Chiesa di San Francesco, di proprietà comunale e non destinata al culto. Racconta Florian Castiglione, il direttore dei lavori condotti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria (Gianluca Delogu come responsabile del procedimento unico): «Una decina di anni fa la Soprintendenza era intervenuta per il consolidamento strutturale e l’impianto di riscaldamento. Dopo quei lavori solo parte degli arredi era stato riportato nella chiesa in quanto i locali dietro il presbiterio erano in stato di abbandono e l’area del coro alle spalle dell’altare maggiore aveva macchie di intonaco cementizio sulle pareti».
Edificio del secondo ’200 a navata unica a ridosso delle mura con affreschi trecenteschi sul modello giottesco, San Francesco ha subito pesanti rifacimenti nel ’600 e a inizio ’900. «Due anni fa con 109mila euro del Ministero sono stati avviati i lavori, prosegue Castiglione. Abbiamo ritrovato la pittura originale dei costoloni della volta e della sagrestia, rimontato il coro ligneo settecentesco in modo da lasciare visibile la parete di fondo con gli affreschi, risolto i problemi di umidità sul transetto di sinistra e quelli di infiltrazione dal marciapiede esterno, riparato la copertura del transetto di destra, restaurato e ricollocato nella posizione originaria le tele, consolidato la cantoria lignea».
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