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La Porta Marina sud di Velia, prima del restauro

Foto tratta da Wikimedia Commons. Foto: Geofix | Creative Commons 3.0

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La Porta Marina sud di Velia, prima del restauro

Foto tratta da Wikimedia Commons. Foto: Geofix | Creative Commons 3.0

Restaurata la Porta Marina sud nell’antica città di Velia

Nel centro magnogreco che diede i natali al filosofo presocratico Parmenide i lavori hanno consolidato il monumentale varco, passaggio verso il mare

Gaspare Melchiorri

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Nel Parco archeologico di Elea-Velia (nel territorio del comune di Ascea, Sa) è stata restaurata la Porta Marina sud, con un intervento che ha restituito solidità, valore storico e fascino a uno dei varchi monumentali antichi più importanti della regione. Situata in un luogo strategico tra la città bassa e l’ambiente costiero, la Porta Marina sud rappresentava un punto di passaggio fondamentale, sia sul piano urbano che simbolico.

Dell’antica città rimangono, oltre alla Porta Marina sud, l’area portualePorta Rosa, le terme ellenistiche e le terme romane, l’agorà, l’acropoli, il quartiere meridionale e il quartiere arcaico. Elea fu fondata nella seconda metà del VI secolo a.C. da esuli Focei, in fuga dalla Ionia (sulle coste dell’Asia Minore, l’attuale Turchia, nei pressi del golfo di Smirne) per sfuggire alla pressione militare persiana. Elea è celebre, tra l’altro, per aver dato i natali al filosofo presocratico Parmenide che vi fondò la «Scuola eleatica», poi retta dall’allievo di Parmenide, Zenone.

Realizzata con grandi blocchi di conglomerato posati a secco (materiale locale di natura sedimentaria) la struttura restaurata è un’opera architettonica di grande perizia che riveste importanza anche dal punto di vista geologico, costituendo una testimonianza significativa delle caratteristiche del territorio. L’erosione naturale e l’incuria nel corso del tempo avevano minato la stabilità del monumento, rendendo urgente un’azione di recupero. L’intervento, realizzato con tecniche conservative e con un approccio attento al dialogo tra antico e presente, ha avuto come obiettivo non solo il consolidamento statico del varco, ma anche la valorizzazione delle sue peculiarità storiche e materiche. Le ferite lasciate dal tempo sono state rispettate, integrate nel progetto di restauro.

Gaspare Melchiorri, 13 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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