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Interno dell’Oratorio di San Sebastiano alla Santissima Annunziata di Firenze durante il restauro

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Interno dell’Oratorio di San Sebastiano alla Santissima Annunziata di Firenze durante il restauro

Pollaiolo torna nell’Oratorio di San Sebastiano

La tavola, dipinta per l’altare del capolavoro di Michelozzo annesso alla Santissima Annunziata e oggi conservata alla National Gallery di Londra, è stata riprodotta su carta-cotone. Architettura e arredi dell’Oratorio sono stati oggetto di un restauro complessivo sostenuto dalla Famiglia Pucci e dai Friends of Florence

Laura Lombardi

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Riapre l’Oratorio di San Sebastiano alla Santissima Annunziata di Firenze, interamente restaurato grazie al dono della Famiglia Pucci (dei fratelli Giannozzo e Idanna Pucci) e di Friends of Florence; l’intervento, avviato nel 2014, è stato progettato e diretto dallo Studio Bracciali con la supervisione della Soprintendenza. Il restauro è stato condotto da Daniela Dini sulle parti lapidee dell’abside e sulla navata, sugli affreschi delle cupole di Bernardino Poccetti e bottega (era particolarmente danneggiata quella prossima all’abside). Il restauro ha interessato anche le statue di marmo di Antonio Novelli entro nicchie ai lati dell’altare che a sua volta è stato restaurato perché presentava ancora i segni dell’alluvione del 1966. La decorazione geometrica della parte inferiore delle pareti della navata, andata persa a causa di quell’evento catastrofico, era già stata ripristinata nel 2015 quando l’Oratorio venne proclamato «Porta Santa».

Stefano e Marco Scarpelli hanno restaurato le tele di Giovanni Battista Paggi e Aurelio Lomi e realizzato la copia del dipinto di «San Sebastiano» di Piero del Pollaiolo (il cui originale, dipinto nel 1475 e successivamente venduto, è dal 1854 alla National Gallery di Londra): una riproduzione fotografica su carta-cotone voluta da Giannozzo Pucci, curatore del volume LOratorio di San Sebastiano alla SS. Annunziata a Firenze edito dalla Libreria Editrice Fiorentina assieme a Sofia D’Alessandro.

Fondato come ex voto dal popolo fiorentino, trasformando un casolare di campagna in segno di ringraziamento dopo che l’imperatore Enrico IV aveva tolto l’assedio alla città nel 1082, l’oratorio era quasi in rovina quando Antonio Pucci lo comprò nel 1460 incaricando Michelozzo di farne una cappella di famiglia, mantenendo però la dedica data dai fiorentini. Nel 1608 il presbiterio venne rifatto su disegno di Giovanni Caccini incaricato da Alessandro e Roberto Pucci. Il restauro odierno, oltre a restituire i colori e la luminosità delle decorazioni, ha fatto riemergere con chiarezza la struttura stessa dell’impianto dell’oratorio.

La cupola dell’Oratorio di San Sebastiano alla Santissima Annunziata di Firenze prima e dopo il restauro

Laura Lombardi, 28 maggio 2024 | © Riproduzione riservata

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