Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Da sinistra: monsignor Davide Milani, il professore Stefano Carmine De Michele, il cardinale José Tolentino de Mendonça e il professor Davide Rampello

Image

Da sinistra: monsignor Davide Milani, il professore Stefano Carmine De Michele, il cardinale José Tolentino de Mendonça e il professor Davide Rampello

Otto Porte Sante per otto penitenziari

Dopo la Porta Santa per il carcere di Rebibbia voluta da Papa Francesco, il progetto «Le Porte della Speranza» illustrato da José Tolentino de Mendonça coinvolge Michele De Lucchi, Fabio Novembre, Gianni Dessì, Mario Martone, Massimo Bottura, Stefano Boeri, Mimmo Paladino, Ersilia Vaudo Scarpetta

Arianna Antoniutti

Leggi i suoi articoli

È stato presentato questa mattina, 8 ottobre, presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Progetto internazionale «Le Porte della Speranza», Speranza, promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede e realizzato dal Comitato Giubileo Cultura Educazione e da Rampello & Partners. Il progetto nasce dall’apertura, voluta da Papa Francesco all’inizio del Giubileo, di una Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia. Ora, nuove monumentali Porte della Speranza si apriranno, affidate a Michele De Lucchi, Fabio Novembre, Ersilia Vaudo Scarpetta, Mario Martone, Massimo Bottura, Mimmo Paladino, Gianni Dessì e Stefano Boeri, che lavoreranno in dialogo con le comunità carcerarie. Collocate davanti a otto istituti penitenziari di altrettante città italiane, le Porte saranno visibili a tutti. Porte come simbolo di rinascita, dialogo e apertura tra la comunità, affidate a «un’eterogenea e prestigiosa rosa di interpreti».

A illustrare il programma, sono intervenuti il cardinale José Tolentino de Mendonça, presidente della Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis e Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, Stefano Carmine De Michele, capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia della Repubblica Italiana, monsignor Davide Milani, segretario generale della Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis, Davide Rampello, e, da remoto, Rita Júdice, ministro della Giustizia della Repubblica Portoghese e Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo.

«Nello spirito del Giubileo, ha detto il cardinale José Tolentino de Mendonça, e dalla visione di Papa Leone XIV, come si vedrà nella Esortazione Apostolica “Dilexi te” che domani sarà presentata, manifestiamo il desiderio di portare avanti l’apertura di porte, di gesti, di consapevolezza: gesti che possano dare corpo a una vera e necessaria pedagogia della Speranza».

Le case circondariali coinvolte nel progetto saranno: San Vittore di Milano con Michele De Lucchi, la sezione femminile di Borgo San Nicola di Lecce con Fabio Novembre, Regina Coeli a Roma con Gianni Dessì, Santa Maria Maggiore a Venezia con Mario Martone, Pagliarelli di Palermo con Massimo Bottura, Canton Mombello di Brescia con Stefano Boeri, Secondigliano a Napoli con Mimmo Paladino, un carcere in via di definizione nella città di Reggio Calabria con Ersilia Vaudo Scarpetta.

Al centro del progetto, sarà la dimensione formativa e sociale, intesa come possibilità di reinserimento lavorativo: grazie alla collaborazione con istituzioni come l’Accademia di Belle Arti di Brera e Alma-La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, saranno avviati percorsi educativi che, attraverso attività di formazione e laboratori, offriranno ai detenuti la possibilità di acquisire competenze tecniche e creative.

Inoltre, in Portogallo, presso due carceri, sono già state realizzate due residenze d’artista grazie alla collaborazione con il Ministero della Giustizia-Direzione Generale per la Reintegrazione e i Servizi Penitenziari del Governo della Repubblica Portoghese, con il sostegno di Zet-Gallery e di Fundação Jornada. Gli interventi sono stati realizzati presso l’Istituto penitenziario scolastico di Leiria (che ospita una popolazione carceraria giovanile) ad opera dell’artista Ilídio Candja e presso l’Istituto penitenziario di Tires, (riservato alla madri detenute con i propri figli), curato dall’artista Fernanda Fragatei.

A partire dagli incontri nei penitenziari, ogni fase del progetto, fino alla progettazione e costruzione delle opere, sarà documentata da un film per la regia di Giuseppe Carrieri, e dalla pubblicazione di un libro-catalogo.

Arianna Antoniutti, 08 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

La mostra «Evolutio. Building the future for the last 120 years», dal 7 ottobre al 9 novembre all’Ara Pacis, racconta come le grandi infrastrutture – dighe, metropolitane, ponti, ferrovie – abbiano trasformato l’Italia da paese agricolo a potenza industriale. Installazioni, video e ambienti interattivi mostrano l’impatto sociale, culturale e tecnologico di queste opere 

La nuova direttrice del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto assumerà l’incarico dal primo dicembre, dopo 25 alla guida della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani

Per il terzo appuntamento espositivo de «La Grande Arte in Brianza» è stata scelta l’opera del pittore veneto: dal 17 ottobre sarà esposta a Villa Cusani Confalonieri

Il progetto di digitalizzazione del patrimonio artistico dell’ente romano è a metà del guado: dal 16 ottobre saranno disponibili Seicento e Settecento e, dal 18 dicembre, Ottocento e Novecento

Otto Porte Sante per otto penitenziari | Arianna Antoniutti

Otto Porte Sante per otto penitenziari | Arianna Antoniutti