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«Untitled», 2018, di Oliver Osborne

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«Untitled», 2018, di Oliver Osborne

Oliver Osborne da Giò Marconi

Una personale del 34enne artista scozzese nella galleria milanese

Giulia Gelmini

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«Birth, Education, Leisure, Death» è il titolo di una personale di Oliver Osborne (Edimburgo, 1985) che si inaugura il 7 febbraio presso la galleria Giò Marconi. Osborne accosta superfici monocrome e vignette. L’autore preleva immagini dal significato apparentemente noto, ma che conservano una certa enigmaticità. Uomini intenti a svolgere azioni, nuvole, volti, animali sono incorniciati o accompagnati da rettangoli di colore opaco e uniforme; così il mutismo del fumetto assume delle proprietà astratte e il monocromo si avvicina alla rappresentazione.

Dietro ciascuna sua opera si cela una nuova possibile lettura, compito affidato all’occhio degli osservatori. I ritagli di Osborne provengono da libri di testo utilizzati in ambito educativo, dove la loro funzione era precisa e strettamente collegata a un concetto.

Con l’isolamento da questo contesto, essi perdono di ogni referenza linguistica: diventano ora fermi immagine di cui è impossibile attuare una ricontestualizzazione. Anche in questa occasione l’artista propone nuovi rebus, composizioni indecifrabili fatte di sovrapposizioni tra illustrazioni fumettistiche, campiture omogenee e rappresentazioni realistiche di nature morte, ventri materni e piante.

«Untitled», 2018, di Oliver Osborne

Giulia Gelmini, 06 febbraio 2019 | © Riproduzione riservata

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Oliver Osborne da Giò Marconi | Giulia Gelmini

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