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Tomaso Binga © Archivio Tomaso Binga

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Tomaso Binga © Archivio Tomaso Binga

ON FUTURE | La visione del futuro di otto esperti d’eccezione: Tomaso Binga

In attesa della 30ma edizione di Artissima, uno sguardo sulle nuove frontiere di geopolitica, energia, architettura, relazioni di cura, intelligenza artificiale, nutrizione e, naturalmente, arte

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Redazione GdA

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Dal 3 al 5 novembre 2023 gli spazi dell’Oval Lingotto di Torino ospiteranno la trentesima edizione di Artissima. L’unica fiera in Italia esclusivamente dedicata all’arte contemporanea, diretta per il secondo anno da Luigi Fassi, fa il suo atteso ritorno con 181 gallerie italiane e internazionali, 4 sezioni consolidate (Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue e Art Spaces & Editions) e 3 sezioni curate (Disegni, Present Future e Back to the Future) che ne rimarcano la rilevanza internazionale e confermano la forte proiezione verso il futuro. Artissima celebra l’importante anniversario capitalizzando anni di scoperta, ricerca e relazioni per guardare al futuro in modo innovativo e dinamico. Questa visione è la chiave narrativa di On Future, progetto che esplora settori quali geopolitica, energia, architettura, relazioni di cura, intelligenza artificiale, nutrizione e arte: otto esperti d’eccezione ci svelano la loro visione del futuro.

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TOMASO BINGA
artista

La sua storia professionale in tre tempi: passato, presente e futuro.
Per il passato posso dire che sono partita con lavori artistici per le scuole dove insegnavo, per poi approdare all’arte, ma, essendo sempre stata autocritica e autoironica, ho fatto tutto non con la serietà dell'arte quanto, ma con quella del gioco, portando avanti delle ricerche profonde che mi hanno stimolato a trovare la chiave del mio cambiamento, anche attraverso la poesia visiva che è stata il mio pane quotidiano. Sul presente sto concentrando la mia produzione artistica sugli «AlphaSymbol», che si ricollega al lavoro sui «Dattilocodici», allora realizzati con la macchina da scrivere che viene oggi sostituita «in toto» dal computer, consentendomi così una più ampia gamma di simboli e scelte artistiche. Il presente si sviluppa anche attraverso il proseguimento del progetto della «Transumanza Creativa», partito nel 2021, progetto con il quale, per affinità di ricerca, scelgo delle artiste alle quali passare il testimone della creatività, una vera transumanza nel senso lessicale della parola. Le artiste già da me scelte per questo progetto sono state Sabina Alessi, Grazia Menna, Elvi Ratti ed ultimamente Paola Quilici, che hanno espostole loro opere nelle mostre che mi vedono protagonista. Per il futuro, infine, torno al passato, in quanto voglio realizzare un progetto a quattro mani con una nuova fotografa, sulla falsa riga di quello realizzato a suo tempo con Verita Monselles (Alfabetiere Murale) sulla trasformazione del corpo. E non svelo altro.   

Come sta cambiando il suo lavoro e quanto conta per lei immaginare il futuro?
Con la mia attività artistica vorrei «vivere» il futuro, più che immaginarlo. Pertanto tutte le nuove opere che sto realizzando utilizzano strumenti impensabili quando ho cominciato, per  esempio il computer  ha sostituito integralmente la macchina da scrivere, o la fotografia digitale al posto dell’analogica. La nuova frontiera sono l’IA (Intelligenza Artificiale) e il Metaverso, nuovi stimoli per nuove sfide artistiche.

Quale artista la fa pensare al futuro?
Più che un artista direi che potrebbero essere l’IA e i nuovi mezzi di comunicazione a fornirci gli elementi per pensare al futuro e a spingere l’arte verso una nuova visione e sperimentazione.

 

Redazione GdA, 25 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

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