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Una veduta parziale dei mercati di Traiano

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Una veduta parziale dei mercati di Traiano

Nuova luce sui Mercati di Traiano: ci ha pensato Areti del gruppo Acea

L’illuminazione a proiezione per le mura esterne diffonde una luce uniforme sui diversi livelli, fornendo una lettura d’insieme del monumento come quinta urbana

Gaspare Melchiorri

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A Roma il 26 giugno è stata presentata al pubblico una nuova illuminazione artistica per i mercati di Traiano. Erano presenti il sindaco della città Roberto Gualtieri, il ministro della Cultura Alessandro Giuli e il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce, insieme ai vertici di Acea. Il rinnovo del sistema di illuminazione dei mercati di Traiano è stato infatti curato da Areti del Gruppo Acea, sulla base di un progetto redatto da professionisti interni all’azienda, in collaborazione con il dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre.

Il nuovo sistema esalta l’architettura del complesso monumentale: tra le soluzioni innovative, l’illuminazione a proiezione per le mura esterne diffonde una luce uniforme sui diversi livelli, fornendo una lettura d’insieme del monumento come quinta urbana.

La torre delle Milizie, le nicchie e l’ambulacro interno sono stati invece corredati di un’illuminazione in semiradenza. L’intervento non si è limitato alla sostituzione degli impianti esistenti, ma ha provveduto a una rimodulazione dell’impianto e all’integrazione delle zone con carenza di illuminazione. La temperatura di colore calda si inserisce armonicamente con l’illuminazione già presente sui monumenti in opus latericium.

Grazie all’utilizzo della tecnologia Led di ultima generazione, sono stati installati 259 apparecchi con una potenza totale di circa 7,5 kW, riducendo significativamente i consumi energetici rispetto alle apparecchiature precedenti, che avevano una potenza complessiva di 11,5 kW. Il sistema di controllo intelligente permette poi di calibrare l’intensità di ogni singolo punto luce, riducendo ulteriormente i consumi.

L’illuminazione precedente risaliva a 25 anni fa, una tecnologia di vecchia generazione con costi di manutenzione elevati. I vecchi proiettori a scarica, infatti, avevano maggiori dimensioni e consumavano più energia. Oltre a ciò, non erano in grado di valorizzare uniformemente tutto il monumento. I proiettori sono stati più che raddoppiati (da 107 a 259) per valorizzare aree inizialmente non coperte, eppure la potenza assorbita è diminuita del 35%.

Gaspare Melchiorri, 27 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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