«Sedimo 3» (2022) di Mohau Modisakeng

© Galleria Simóndi

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«Sedimo 3» (2022) di Mohau Modisakeng

© Galleria Simóndi

Nelle Ogr The Phair ora penetra nel cuore della città

La quinta edizione della fiera di fotografia torinese, per la prima volta nella nuova sede, si allarga e vara nuovi progetti

The Phair, la Photo Art Fair del capoluogo piemontese, si prepara per la sua quinta edizione, che avrà luogo dal 3 al 5 maggio. L’obiettivo quest’anno è di rinforzare il legame tra fotografia e città, confermando il ruolo di Torino come polo di riferimento per l’arte fotografica, grazie a mostre di qualità e iniziative che coinvolgano tutti gli attori del territorio. 

Questa edizione arriva quindi ricca di novità e progetti. C’è in primis la nuova sede, le Ogr-Officine Grandi Riparazioni: una scelta che associa la fiera a un centro di sperimentazione artistica rinomato anche in Europa. Secondo il fondatore e direttore Roberto Casiraghi, il cambio rappresenta «un punto di svolta nel percorso di crescita del nostro progetto espositivo». C’è un nuovo progetto al femminile, «Artiste in Città», che vuole sottolineare il valore e il ruolo di donne come Maura Banfo, Marilena Noro o Roberta Bruno, che hanno scelto Torino per la propria ricerca artistica. 

E ci sono poi delle collaborazioni finalizzate a mettere Torino nel mirino degli appassionati di fotografia, come quella con Torino Art Galleries (Tag), grazie alla quale il pubblico non sarà solo concentrato alle Ogr. Infatti, con il sostegno della Fondazione Crt, Tag e The Phair coordineranno trenini urbani per accompagnare gratuitamente visitatori e collezionisti alla scoperta delle gallerie torinesi. Con il nuovissimo Festival Exposed, The Phair lavorerà in sinergia non solo per portare a Torino personalità di rilievo del mondo della fotografia, ma anche per organizzare una serata di musica elettronica, animata dal Club Silencio, che concluderà la prima giornata della fiera, venerdì 3 maggio. Il quotidiano «La Stampa», media partner della fiera, parteciperà all’organizzazione di quattro incontri che esplorano come la fotografia abbia agito su moda, architettura, cronaca giudiziaria e turismo. 

Infine, la vera raison d’être della fiera: una cinquantina di espositori italiani e stranieri di arte contemporanea e fotografia, «ancor più interessanti di quanto già non fossero quelli delle edizioni passate», secondo Casiraghi. Ogni galleria porterà un progetto intorno a un tema, presentato attraverso prospettive e strumenti diversi. 

Ad esempio, Ad Gallery, galleria online fondata nel 2011, presenterà «Lasciate ogni speranza», un progetto sull’impossibilità di definire il cambiamento umano, con quattro fotografi italiani (Mauro Pinotti, Letizia Rostagno, Paola Rizzi e Paolo Repetto), mentre l’artista performativo Cristian Chironi sarà proposto dalla galleria NContemporary, esponendo una nuova visione degli edifici progettati da Le Corbusier interpretati in scala ridotta. La galleria torinese Simóndi accosterà artisti italiani (Laura Pugno ed Eva Frapiccini) e sudafricani (Mohau Modisakeng) per raccontare rituali nuovi e antichi, e i fotografi Aqua Aura e Roberto Rinella nella Ticinese Art Gallery proporranno dei «disorientamenti visivi». The Phair va in scena nella Sala Fucine delle Ogr, con il sostegno della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea Crt. «La Stampa» e «Il Giornale dell’Arte» sono i media partner dell’evento. 

Anna Aglietta, 29 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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