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Nella casa di Camille Claudel anche Rodin, Boucher e Bourdelle

Nell’anno del centenario dalla morte di Auguste Rodin, a cinque anni dall’avvio del progetto il 26 marzo apre il Musée Camille Claudel, dopo molti rinvii (l’apertura era prevista per il 2014)

Luana De Micco

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Camille Claudel (1864-1943) visse a Nogent tra 1876 e 1879 ed è qui che, adolescente, cominciò a mostrare il suo talento artistico, attirando l’attenzione dello scultore Alfred Boucher, che le insegnò le basi del lavoro. Poi nel 1881 la famiglia Claudel si stabilì a Parigi e la giovane artista aprì un atelier in rue Notre-Dame-des-Champs. È nel 1882 che conobbe Rodin, già scultore di fama e molto più anziano di lei, di cui divenne collaboratrice, musa e compagna, e con il quale ebbe una relazione intensa e tormentata.

Il museo apre in un nuovo edificio attiguo alla dimora della famiglia Claudel, su progetto di Adelfo Scaranello. È conservata qui la più grande collezione di opere di Camille Claudel. In mostra 250 pezzi, con 43 sue sculture, il busto in bronzo del fratello, il poeta Paul Claudel, acquisito nel 2016, ma anche i lavori di artisti «vicini» alla Claudel come Paul Dubois, Alfred Boucher, Jules Desbois, Antoine Bourdelle, François Pompon. È ricostituito l’atelier Rodin, facendo dialogare le opere dei due artisti.

Luana De Micco, 15 marzo 2017 | © Riproduzione riservata

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