Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliLa capitale da oggi ha un museo in più, il Miac, Museo italiano dell’audiovisivo e del cinema, voluto e finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo, e promosso, a partire dal 2015, da Dario Franceschini. Ospitato all’interno degli Studi di Cinecittà, il museo racconta la nascita e la storia ancora in divenire del cinema, della televisione e delle nuove tecnologie digitali, un viaggio attraverso la crescita tecnologica del nostro Paese, dai primi passi della tv in bianco e nero sino alla realtà virtuale e aumentata.
Il Miac, costato 2,5 milioni di euro, è realizzato da Istituto Luce-Cinecittà, in partnership con Rai Teche e Centro Sperimentale di Cinematografia, in collaborazione con Cineteca di Bologna, Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, Museo Nazionale del Cinema di Torino, Fondazione Cineteca Italiana, Cineteca del Friuli, Mediaset e con il patrocinio di Siae.
All’interno dell’edificio un tempo sede del laboratorio di sviluppo e stampa di Cinecittà, riprogettato dall’architetto Francesco Karrer, su un’area di 1.650 mq, si sviluppa un percorso strutturato secondo tre modalità sempre più presenti nel mondo dell’allestimento espositivo: multimediale, interattiva e immersiva. Centinaia di film, filmati d’archivio dai fondi dell’Istituto Luce e delle Teche Rai, documenti, fotografie, interviste, sigle, backstage, si compongono in installazioni interattive, articolate in dodici ambienti principali, non ordinati cronologicamente ma per aree tematiche.
Ogni sala esplora un tema (come la musica, la lingua, la commedia), attraverso materiali visivi e sonori accompagnati da un’installazione immersiva e da apparati testuali. Tra i dodici ambienti, le sale «Maestri», «Emozione del cinema», «Potere», «Paesaggio. Eros. Commedia. Cibo». Curatori del Miac sono Gianni Canova, Gabriele D’Autilia, Enrico Menduni e Roland Sejko, mentre l’allestimento è ideato, progettato e curato da None collective.
Altri articoli dell'autore
Nella Sala Paolina II, all’interno delle Gallerie della Biblioteca, il nuovo allestimento dei preziosi oggetti realizzati con tessere minute e raffinate
Secondo un recente studio al quale hanno collaborato diversi istituti di ricerca l’osso di bacino rinvenuto in un’area cimiteriale della Britannia romana è l’unica testimonianza osteologica di un combattimento tra gladiatori e belve
È una delle esperienze che capitano una volta sola nella vita: i protagonisti dell’eccezionale scoperta sulla necropoli dei Monterozzi ripercorrono il fortunato ritrovamento in corso di studio e a cui hanno preso parte diversi specialisti
Nei giardini di Villa d’Este a Tivoli è stata restaurato il monumentale Ninfeo cinquecentesco sontuosamente decorato, che tornerà ad essere visitabile a partire dal 6 maggio