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Gianfranco Ferroni
Leggi i suoi articoliDue nature morte di Giorgio Morandi: sono le opere della collezioni Eni presentate a Roma nel Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale in una mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo. Curata, ideata e prodotta da Eni, visibile fino all’11 gennaio 2026 nello spazio Sala fontana, «Giorgio Morandi nella Collezione Eni. Un viaggio attraverso la storia culturale del cane a sei zampe e l’eredità di Enrico Mattei» propone due opere datate 1919 e 1941 inserite nella raccolta avviata tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta. Come viene sottolineato nella presentazione della mostra, per Mattei «l’idea di acquistare opere d’arte non risponde a una semplice volontà di investimento economico. È invece la visione che vuole creare attorno agli uomini e alle donne dell’Eni un ambiente di lavoro che sia, anche visivamente, stimolante. E così non solo Morandi ma anche Casorati, Sironi, De Pisis, Cantatore, Guttuso vengono acquistati per essere messi alle pareti degli uffici». Una pratica che «continua negli anni e che arricchisce il patrimonio artistico aziendale di opere di Boetti, Adami, Rotella. Questo pensiero è lo stesso che mette a disposizione dei curatori di tutto il mondo, in forma gratuita, il patrimonio aziendale per esposizioni e mostre. Le due opere di Morandi, per esempio, sono state esposte in Giappone, in Russia, in America, in Spagna».
Il percorso espositivo è realizzato attraverso un allestimento che consente un viaggio alla scoperta della storia della collezione Eni, un patrimonio che si è sviluppato nel tempo grazie a una visione capace di intrecciare impresa, cultura e modernità. «Il patrimonio artistico di Eni, diviso tra le sedi di Roma e Milano, racconta prima di tutto una grande curiosità artistica dell’azienda», evidenzia Lucia Nardi, responsabile Cultura d’Impresa di Eni, e «nella collezione convivono artisti classici e artisti d’avanguardia, opere figurative e astratte. Alla base delle scelte c’è sempre però la consapevolezza del valore dell’arte in sé e della sua capacità di attivare il pensiero e la creatività. Le opere di Eni arredano gli spazi comuni e gli uffici e sono lì a ricordarci che cultura e industria, arte e tecnica non sono concetti opposti ma complementari».
Da parte del presidente di Azienda Speciale Palaexpo, Marco Delogu, si rileva che «presentare qui alcune opere di Giorgio Morandi provenienti dalla collezione Eni è per noi motivo di grande soddisfazione. La collaborazione con Eni rappresenta un esempio virtuoso di come istituzioni pubbliche e realtà private possano lavorare insieme per rendere accessibile un patrimonio culturale altrimenti non visibile. Siamo felici di offrire al pubblico l’opportunità di incontrare da vicino questi capolavori, che raccontano una parte importante della storia dell’arte italiana e del rapporto tra impresa e cultura».
Giorgio Morandi, «Natura morta con bottiglie», 1941, collezione Eni
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