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«Performing Movements with a Sword» (2022), di Filippo Contatore. Foto Caterina Rigobianco. Cortesia dell’artista

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«Performing Movements with a Sword» (2022), di Filippo Contatore. Foto Caterina Rigobianco. Cortesia dell’artista

Museion punta sulla «Renaissance»

A Bolzano giovani artisti legati a Milano e all’Alto Adige per rispondere alla domanda «da dove veniamo e dove vogliamo andare»

Camilla Bertoni

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Dopo la speranza a cui era stata intitolata la terza puntata dell’articolato progetto espositivo pluriennale dedicato alle Techno Humanities, concepito da Bart van der Heide, Museion punta sulla «Renaissance», la nuova mostra allestita dal 23 marzo all’1 settembre. «Come nel precedente progetto la domanda “da dove veniamo e dove vogliamo andare” rimane centrale anche nel 2024», ha spiegato van der Heide, direttore dell’istituzione.

«Renaissance», a cura di Leonie Radine, raccoglie opere di giovani artiste e artisti legati a Milano e all’Alto Adige (AliPaloma, Monia Ben Hamouda, Costanza Candeloro, Filippo Contatore, Isabella Costabile, Binta Diaw, Giorgia Garzilli, Sophie Lazari, Lorenza Longhi, Magdalena Mitterhofer, Jim C. Nedd, Luca Piscopo, Raphael Pohl, Davide Stucchi e Tobias Tavella). Museion si fa inoltre strumento di promozione dell’arte contemporanea in collaborazione con istituzioni internazionali: in occasione di «Renaissance» verrà assegnato a un artista in mostra under 35 il VG Award dalla Vordemberge-Gildewart Foundation, del valore di 60mila franchi svizzeri, mentre una borsa di produzione per artisti del Sud-est asiatico impegnati con i media sarà assegnata da Museion insieme alla Han Nefkens Foundation del valore di 15mila dollari. Vincitore quest’anno è Truong Công Tùng, il cui nuovo film sarà proiettato nel 2024 in varie istituzioni in Asia e a Bolzano, per poi entrare nella collezione di Museion.

«Il lavoro degli artisti selezionati in Renaissance, in bilico tra indipendenza e appartenenza, arte visiva e applicata, ha detto ancora van der Heide, si può ritrovare anche nello spirito artistico di posizioni storiche italiane: contemporaneamente a questa mostra, infatti, viene riesaminata l’opera dell’artista ed editore Ezio Gribaudo (a cura di Tom Engels e Lilou Vidal in collaborazione con Leonie Radine) in prospettiva contemporanea e internazionale, in collaborazione con il Kunstverein di Graz e l’Archivio Gribaudo di Torino». Altre figure italiane di riferimento per Museion sono Alberto Garutti, scomparso nel 2023, e Ugo Carrega, nel decennale della scomparsa: i loro progetti Cubo Garutti e Mercato del Sale, nel Passage, in collaborazione con il Mart di Rovereto, sono al centro di due esposizioni legate alla collezione.

Oltre all’omaggio per il centesimo compleanno dell’artista gardenese Adolf Valazza, presente in collezione, da settembre sarà protagonista la Collezione Enea Righi (a cura di Bart van der Heide, Frida Carazzato, Brita Köhler, Leonie Radine), tra le più importanti di arte contemporanea: «Con il titolo “Among the Invisible Joins”, citando Virginia Woolf, ha concluso Bart van der Heide, la mostra riunisce opere impegnate dal punto di vista sociopolitico e poeticamente toccanti, con posizioni emergenti e affermate a livello internazionale, tra arte, architettura e design».

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Camilla Bertoni, 22 marzo 2024 | © Riproduzione riservata

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Museion punta sulla «Renaissance» | Camilla Bertoni

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