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Valerio Berruti e Renzo Vitale all’interno di una scultura

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Valerio Berruti e Renzo Vitale all’interno di una scultura

«More than kids»: l’infanzia secondo Valerio Berruti incontra il suono del futuro con BMW

A Palazzo Reale la mostra dell’artista piemontese prorogata fino al 30 novembre si intreccia con l’innovazione sonora del progetto HypersonX: arte, musica e tecnologia in un unico viaggio emotivo.

Michela Moro

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«More than kids», la grande mostra di Valerio Berruti a Palazzo Reale, a Milano, è stata prorogata fino al 30 novembre. Dell’esposizione, un percorso antologico che attraverso l’infanzia tocca temi universali e dilata spazi di riflessione capaci di parlare a grandi e piccoli, «Il Giornale dell’Arte» si è già occupato, ma questa è un’occasione per incontrare nuovamente l’artista, che è ovviamente molto soddisfatto del rinvio della chiusura. «Il fatto che la mostra abbia fatto dei grandi numeri di visitatori mi mette di buon umore, dice Berruti, non solo perché è la mia mostra, ma perché significa che la gente, se gli viene restituito qualcosa dal punto di vista emozionale, va a vedere l’arte contemporanea. Spero che questa mostra possa andare all'estero, in uno spazio grande, magari, solo per fare un esempio, al Brooklyn Museum, sarebbe fantastico. Intanto perché, essendo tutte opere site-specific, dovrei rileggerle per il prossimo spazio, e partire dalle opere che ho e trasformarle per uno spazio nuovo è una cosa che mi entusiasma. Darebbe un senso diverso alla mostra come unicum, mi piacerebbe che il mio sforzo produttivo con questi lavori così grandi potesse continuare, senza essere smembrato. Se le opere venissero comprate in giro per il mondo, mi piacerebbe che facessero prima un po’ di tour».

 

 

Valerio Berruti e Renzo Vitale all’esterno di Palazzo Reale

Certo, andare in tour come un gruppo musicale, una rock band. L’analogia è calzante perché Berruti ha collaborato con i nomi più conosciuti del panorama musicale internazionale, da Ludovico Einaudi a Paolo Conte, da Ryūichi Sakamoto a Daddy G, fondatore dei Massive Attack fino a Samuel Romano, frontman dei Subsonica. «Non sono colonne sonore, perché ho sempre collaborato con i musicisti durante la creazione delle opere; io gli mando gli spezzoni di animazione, loro me li restituiscono con un abbozzo di colonna sonora e si va avanti così. In alcuni casi, come con Samuel dei Subsonica, sono andato in studio da lui con i disegni, mentre lui faceva la colonna sonora ci confrontavamo live, direttamente, quindi è proprio il rapporto in cui l'opera nasce, cioè l'opera musicale nasce insieme all’animazione».

Il legame con la musica e il suono è un ulteriore punto in comune tra Bmw, che sostiene la mostra, e «More than kids», con le sue sculture monumentali, le videoinstallazioni, e «La giostra di Nina» su cui salire, seguiti dalle note di Ludovico Einaudi. È innovativo, infatti, anche il nuovo soundscape HypersonX, il sistema che comprende 43 segnali sonori e suoni di guida, progettato per la nuova BMW iX3, prima automobile della generazione Neue Klasse, di cui si è parlato in un incontro dedicato con Berruti, Renzo Vitale, Creative Director del Sound Design del BMW Group, che ha sviluppato il progetto. Addirittura, un coro composto dai dipendenti del BMW Group Design Studio dà voce, nelle rispettive lingue madri, alle differenti situazioni di guida, conferendo ai suoni sfumature particolarmente empatiche.

L’arte è un settore in cui BMW Group è impegnata da oltre cinquant’anni, sostenendo iniziative culturali a favore di istituzioni e musei, specialmente nell’arte moderna e contemporanea, nella musica, nell’architettura e nel design. Punto di partenza fu nel 1972 la commissione di tre grandi opere a Gerhard Richter, destinate alla sede centrale di BMW a Monaco di Baviera. Quest’anno la BMW Art Car Collection celebra il cinquantenario: dal 1975 collabora con artisti quali Alexander Calder, tra i primi a dipingere un disegno su un’auto, e Frank Stella, Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, David Hockney; poi Jenny Holzer e Ólafur Elíasson hanno aggiunto il proprio segno alla collezione, seguiti da John Baldessari, Cao Fei, Jeff Koons e Julie Mehretu, ventesima artista a firmare un capitolo della leggendaria collezione di «sculture su ruote» di BMW. 

Michela Moro, 10 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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