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La fortezza di Modone

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La fortezza di Modone

Modone in Peloponneso, fulcro delle difese veneziane del Levante

Genius Loci • Città strategica per le rotte nel Mediterraneo orientale, contesa tra Veneziani e Turchi fino alla Guerra di indipendenza greca (1821-29), oggi possiede ancora le sue imponenti fortificazioni (inutilizzate) e molti monumenti, tra cui la Porta di San Marco, il Castello da Mar, il Bastione Loredan e il Bastione Bembo

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Francesco Bandarin

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La città fortezza di Modone (Methoni in greco) rimase per oltre tre secoli sotto il dominio di Venezia, come perno del sistema di difesa del vasto impero marittimo conquistato dalla Serenissima nel Mediterraneo orientale. Ubicata nell’angolo sud-occidentale del Peloponneso, Modone (assieme all’altra vicina fortezza veneziana, Corone) era un punto di passaggio obbligato per tutte le navi che dall’Adriatico percorrevano le principali rotte del Levante: quella che conduceva, attraverso il Golfo Saronico, verso Atene e Costantinopoli, quella diretta a Candia (Creta), principale colonia veneziana, e alle altre isole egee e a Cipro, e infine quella diretta verso la Palestina e l’Egitto, tutte fondamentali per il sostegno del sistema commerciale su cui si basava la potenza di Venezia. 

Ma la città di Modone aveva una storia più antica, poiché esisteva già in epoca classica e aveva svolto un ruolo importante durante la guerra civile seguita all’assassinio di Giulio Cesare (44 a.C.), quando nel 32 a.C. venne conquistata da Marco Vipsanio Agrippa, l’ammiraglio della flotta di Ottaviano, che riuscì così a ostacolare i rifornimenti alla flotta avversaria di Marco Antonio e Cleopatra, prima della fatale battaglia di Azio (31 a.C.). La città rimase in seguito nel mondo romano per passare, con la divisione dell’Impero nel 395 d.C., sotto il dominio di Bisanzio, che creò qui un’importante piazzaforte. Quando, in occasione della Quarta Crociata (1202-04), i Veneziani contribuirono in modo decisivo alla conquista di Costantinopoli e alla caduta dell’Impero bizantino, ne approfittarono anche per conquistare nel 1206 Modone e le altre fortezze del Peloponneso (Corone, Nauplia e Argo), dando vita a un dominio che si estese gradualmente a tutta la Morea (il nome dato dai Veneziani al Peloponneso). 

La Porta di San Marco

Il Bastione Loredan

La Serenissima fece di Modone (come anche della sua gemella, Corone, ubicata nell’angolo sud-orientale del Peloponneso) un importante porto di scalo per le navi mercantili e fortificò la città per difenderla dalle minacce che venivano dalla sponda sud del Mediterraneo e poi, in modo sempre crescente e minaccioso, dai Turchi che avevano gradualmente occupato l’Impero bizantino. Proprio nel corso delle guerre contro i Turchi (ben sei in tre secoli) i Veneziani persero gradualmente gran parte del loro impero marittimo, compresa Modone, turca dall’anno 1500. I Turchi ne ampliarono le fortificazioni, così resistendo ai tentativi di riconquista condotti nel 1531 dai Cavalieri di Malta e successivamente, dopo la vittoria alla battaglia di Lepanto (1571), dal comandante della flotta cristiana, don Giovanni d’Austria, il figlio illegittimo del re di Spagna, l’imperatore Carlo V. Ma fu in occasione della sesta guerra turco-veneziana, chiamata la guerra di Morea, che nel 1686 Venezia riuscì a riconquistare Modone e gradualmente tutto il Peloponneso sotto il comando dell’ammiraglio (e futuro doge) Francesco Morosini, chiamato da allora «il Peloponnesiaco». Venezia non risparmiò spese ed energie per dotare Modone di nuove e poderose fortificazioni, adatte a resistere alla potenza delle armi da fuoco delle flotte dell’epoca. Questa riconquista si dimostrò tuttavia effimera, e nel 1715 i Turchi occuparono nuovamente tutta la Morea e anche Modone, che rimase in loro possesso fino allo scoppio alla Guerra di indipendenza greca (1821-29), quando la città, che si era ribellata ai Turchi, subì massicce distruzioni (1825). Così gravi che si decise di ricostruire la città fuori dalle mura, utilizzando le pietre antiche per le nuove edificazioni. Da allora, la fortezza non venne più utilizzata, ma le sue imponenti fortificazioni e molti dei suoi monumenti sopravvissero e giunsero in buone condizioni fino all’epoca attuale. 

Tra questi spicca certamente l’imponente Porta di San Marco, o «da mar», l’ingresso marittimo alla fortezza, di fronte alla quale sorge il Castello da Mar (chiamato anche con il nome turco Bourtzi), una fortificazione di forma ottagonale posta a protezione della Porta e ad essa collegata da un lungo ponte, costruita dai Veneziani poco prima della conquista turca del 1500. Grandi bastioni veneziani, realizzati nel corso dei secoli, caratterizzano la fortezza, come il Bastione Loredan e il Bastione Bembo, a conferma del grande investimento operato dalla Serenissima su questa città, che era il fulcro delle difese veneziane del Levante. Attorno alle mura esistono ancora i resti delle strutture portuali con bitte in pietra e parti di pavimentazione ed è visibile e ancora utilizzato il ponte in pietra con 14 arcate che collega la fortezza alla terraferma. Sono inoltre ancora presenti alcune strutture militari, molti pozzi, una grande colonna bizantina simile a quelle di piazza San Marco a Venezia e due piccole chiese, la Chiesa bizantina di San Nicola e quella di Santa Irene di epoca veneziana. Lungo tutta la cinta muraria, vegliano ancora su questo sito i bassorilievi di molti leoni marciani, a testimonianza del lungo dominio veneziano su questo meraviglioso angolo del Peloponneso.

Il Castello da Mar (chiamato anche con il nome turco Bourtzi), una fortificazione ottagonale posta a protezione della Porta di San Marco

Francesco Bandarin, 24 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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